Emissioni di anidride carbonica in calo: diminuzione globale del 5%

Secondo molti esperti ci sarà una diminuzione delle emissioni in questo periodo, tuttavia ciò non rappresenta una buona notizia in quanto conferma che gli esseri umani sono i principali produttori di gas serra.

Emissioni di anidride carbonica in calo: diminuzione globale del 5%

Secondo una stima di Global Carbon Project (GCP), le emissioni di anidride carbonica potrebbero diminuire nel corso del 2020 almeno del 5%, le ragioni di questo crollo sono legate alla pandemia di Covid-19 che ha bloccato milioni di attività e di persone.

“Non sarei scioccato nel vedere un calo del 5% o più delle emissioni di anidride carbonica quest’anno. Né la caduta dell’Unione Sovietica, né le varie crisi petrolifere o di risparmio e prestito degli ultimi 50 anni hanno probabilmente influenzato le emissioni così come questa crisi”, ha sottolineato Rob Jackson, presidente di GCP e docente alla Stanford University.

Questa è per molti una buona notizia, infatti già da tempo scienziati ed esperti sul clima avevano avvertito sulla necessità di ridurre in modo significativo le emissioni a partire dal 2020 per evitare impatti peggiori sul riscaldamento globale e peggiorare ulteriormente la situazione ambientale terrestre.

Tuttavia molti esperti, come lo stesso Jackson, sostengono che senza cambiamenti strutturali nella produzione, questi cali di emissione sono fini a se stessi, perchè di breve durata e quindi non hanno un grande impatto sulle concentrazioni di diossido di carbonio accumulate nell’atmosfera. Infatti in Cina si è registrato alla ripresa delle attività produttive un incremento di emissioni che sono tornate ad un livello normale, dopo una diminuzione del 25%.

Tutto ciò è indice della portata della trasformazione economica che sarebbe necessaria per raggiungere gli obiettivi dell’accordo internazionale di Parigi, infatti sarebbe necessaria una diminuzione in media del 7,6% l’anno per limitare l’aumento delle tempeature globali. Non basta un periodo di stop delle emissioni se poi si continua a produrre normalmente dopo un mese.

Secondo Kristopher Karnauskas, professore presso il Dipartimento di Scienze atmosferiche e oceaniche dell’Università del Colorado, la riduzione stimata da GCP non è affatto una buona notizia, “se non per dimostrare che gli esseri umani sono i principali produttori di emissioni di gas serra”.

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