Prima giornata di riposo al Giro d’Italia numero 103, eccezionalmente in corso di svolgimento in autunno, dopo la riprogrammazione in conseguenza della pandemia coronavirus e primi bilanci di questa edizione della corsa rosa.
Dopo le prime nove tappe la corsa, come storicamente avviene, non ha ancora un padrone, ma sicuramente ci sono dei nomi che, venuti per competere per la maglia rosa, non potranno farlo perché hanno dovuto abbandonare anzitempo la corsa.
La classifica generale è guidata dal giovane portoghese Joao Almeida della Deceuninck Quick Step, che in queste prime tappe ha dimostrato di andare bene a cronometro, arrivando secondo nella prima tappa, dietro solo al campione del mondo Filippo Ganna, e di riuscire a difendersi in salita, almeno per quanto visto sull’Etna e a Roccaraso. Curiosamente Almeida è coetaneo di Tadej Pogačar vincitore alla sua prima partecipazione al Tour de France, e anche per lui si tratta della prima esperienza al Giro d’Italia.
Con un occhio alle prestazioni del portoghese, il favorito numero uno resta l’italiano Vincenzo Nibali (Trek Segafredo), attualmente quinto in classifica a 57 secondi dalla maglia rosa. Lo squalo dello stretto dovrà correre nelle prossime tappe con il peso del predestinato alla vittoria finale, visto i ritiri dei suoi principali avversari.
Il primo ad abbandonare la corsa è stato il colombiano Miguel Angel Lopez (Astana), caduto durante la cronometro di apertura, seguito dal britannico Geraint Thomas (Ineos Grenadiers), finito sull’asfalto per colpa di una borraccia alla partenza della terza tappa da Enna e da Simon Yates, che si è dovuto ritirare prima della partenza dell’ottava tappa, per la sua positività al Covid-19.
Ad insidiare il siciliano restano il danese Jakob Fuglsang (Astana) attualmente sesto a 1’01” dalla maglia rosa, il polacco Rafal Majka (Bora-Hansgrohe), decimo a 1’17” e l’olandese Steven Kruijswijk (Jumbo-Visma), undicesimo a 1’24“. Da non sottovalutare l’olandese Wilco Kelderman (Sunweb), attualmente secondo a 30” da Almeida e Domenico Pozzovivo (NTT Pro Cycling), quarto a 53” dalla maglia rosa.
Probabilmente la classifica resterà immutata per i prossimi quattro giorni, prima di essere rivoluzionata con la cronometro di Valdobbiadene di sabato e con la tappa di Piancavallo di domenica.
Oltre ai principali candidati alla vittoria finale, in queste prime tappe del Giro d’Italia 2020 spiccano i nomi di due atleti: Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) e Arnaud Démare (Groupama FDJ). L’italiano, fresco di titolo mondiale a cronometro, ha dominato la prima tappa volando a quasi 59 km/h di media e, liberatosi dai compiti di gregario per il ritiro del suo capitano Thomas, ha vinto a sorpresa anche la quinta tappa con l’arrivo a Camigliatello Silano, dimostrando di aver anche la stoffa per vincere nel futuro le classiche di un giorno. Il francese, leader della classifica a punti (maglia ciclamino) ha dominato le volate vincendo tre tappe (Villafranca Tirrena, Matera e Brindisi), con buona pace degli altri velocisti, vedi Peter Sagan, che per il momento si è dovuto accontentare di tre secondi posti.