Situato nell‘isola di Barbuda, 30 miglia a nord della più ben nota isola gemella di Antigua, il resort K -Club, nella cui spiaggia caraibica incontaminata una volta Diana, Principessa del Galles, giocava con i principini William e Harry, è in rovina. Ma potrebbe essere destinato a cambiare in modo drastico grazie all’ambizioso progetto della star di Hollywood, Robert De Niro, di riqualificare il rifugio paradisiaco in un resort di lusso.
Il K – Club è formalmente di proprietà della stilista italiana Mariuccia Mandelli, in arte Krizia. Nell‘isola caraibica di Barbuda si sono scatenate le polemiche per l’approvazione della proposta di investimento di 250 milioni di dollari da parte dell’attore americano e dell’investitore James Packer.
Come ha spiegato oggi il Consolato Generale di Antigua e Barbuda a New York tramite il suo account Twitter, De Niro e Packer cercano di trasformare in un hotel esclusivo le strutture del K -Club, luogo di vacanza preferito dalla defunta “principessa triste”.
La settimana scorsa c’è stata una votazione popolare durante la quale 206 persone hanno votato a favore del progetto, mentre 175 erano contrari. Il fatto che i partecipanti alla votazione non arrivassero a rappresentare la metà della popolazione di Barbuda, che conta circa 1.400 abitanti, ha generato accese polemiche, come riportato dal quotidiano locale The Daily Observer.
La proposta di De Niro e Packer è stata presentata lo scorso mese di novembre davanti al Governo di Antigua e Barbuda. L’allora primo ministro Gaston Browne volle sottolineare il fatto che l’attore americano è un assiduo visitatore del territorio Caraibico e lo designò come inviato economico speciale del suo paese, al fine di attrarre maggiori investimenti per le due piccole isole dei Caraibi.
Il partito di opposizione Movimiento del Pueblo de Barbuda aveva chiesto ai residenti di votare contro la proposta milionaria denunciando che con l’accettazione, circa 102 ettari di terreno sarebbero stati concessi agli investitori per i prossimi 200 anni. Secondo il partito, questo violerebbe la legge Tierras de Barbuda, che stabilisce che le terre dell’isola devono appartenere ai loro cittadini. Tuttavia, la legge stabilisce che ogni grande piano di sviluppo in queste terre possa realizzarsi con il consenso del Consiglio dei Ministri e il sostegno del popolo.