Gli investigatori dell’Arma dei carabinieri e della Polizia di Stato di Bari hanno eseguito stamane diverse misure cautelari in carcere. Ad emetterle è stato il giudice di Bari su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, che ha disposto per gli arrestati le accuse di traffico di droga, estorsione e detenzione di armi.
Le indagini sono partite subito dopo l’omicidio di Mario Rizzo, ucciso con diversi colpi alla testa a Rutigliano nel dicembre 2012 mentre si trovava in un bar del centro. L’omicidio di Rizzo era seguito al fallito tentativo di trovare un accordo con i clan locali per mettere le mani sul traffico di droga e le estorsioni e Rizzo era stato ucciso perché aveva umiliato un luogotenente dei Campanale fino a farlo inginocchiare in pubblico.
I Campanale conquistarono allora con facilità i clan della città e ci sarebbero state alleanze tra alcuni clan dell’hinterland con quelli cittadini per tenere sotto controllo i gruppi meno forti e farsi sentire nella gestione di traffico di droga ed estorsioni. Ad essere intaccati per primi sono stati proprio gli imprenditori del territorio su cui operava Rizzo, tra loro c’è anche un’impresa di pompe funebri.
13 le persone arrestate, di cui due ai domiciliari, tutti pregiudicati e facenti parte del clan Campanale, residenti per la maggior parte nel quartiere San Girolamo di Bari. Tra gli undici arrestati c’è Leonardo Campanale e il figlio Felice, che risultano essere rispettivamente figlio e nipote del boss Felice Campanale, che morì in un agguato mafioso nell’agosto del 2013. Tra gli arrestati c’è anche Rocco Masotti e Giovanni Zullo, i due uomini condannati per aver ucciso Mario Rizzo, Nicola Frappampina, Nicola Antonio La Selva, Francesco Busano, Erasmo Brescia, Capurso Giovanni Giancotti, Gianfranco Ferrante e Michele Carbonara.
Le intenzioni di Campanale di estendere la propria influenza hanno portato alla guerra tra i clan per impossessarsi del dominio sui traffici illeciti e ha provocato tanto spargimento di sangue. Ulteriori particolari sulla vasta operazione condotta dai carabinieri e sullo scenario ricostruito dagli investigatori saranno comunicati in una conferenza stampa che avverrà nella sede della Procura della Repubblica di Bari e a cui sarà presente il coordinatore della Dda Pasquale Drago e i massimi esponenti investigativi di Polizia e Carabinieri.