Saluzzo, per professore pedofilo chiesti 14 anni

Per l’insegnante di letteratura sono stati chiesti 14 anni. Almeno 18 le vittime di un calvario che iniziò dal 2002. Le vittime erano adolescenti e bambini di dieci anni, che aveva piegato al suo volere

Saluzzo, per professore pedofilo chiesti 14 anni

La procura di Torino ha chiesto una pena di 14 anni di carcere e 40mila euro di multa per Fabrizio Pellegrino, l’ex presidente dell’associazione culturale Marcovaldo di Caraglio, ma anche ex professore di un istituto di Costigliole.

La vicenda del professore pedofilo di Saluzzo aveva sconvolto la provincia della Granda: il suo arresto, avvenuto l’8 agosto dello sorso anno, è stato il frutto di una serie di violenze e abusi sessuali perpetrati ai danni di minori. Ma c’è anche altro: detenzione di materiale pedopornografico, soldi in cambio di prestazioni per coloro che assecondavano le sue perversioni. Le vittime sono almeno diciotto, e tra loro ci sono molti minorenni. Gli abusi sono andati avanti per tredici anni, e sono iniziati almeno dal 2002.

Pellegrino, professore colto e presidente di un noto ente culturale, era molto conosciuto nel cuneese, e tutti conoscevano il suo interesse per i ragazzini del circondario, ma è stato grazie al coraggio di una delle piccole vittime che si è scoperta la terribile verità e ha permesso di indagare sulle sue malefatte. Dalle indagini è emerso che Pellegrino adescava le sue vittime a scuola oppure tramite l’associazione culturale, e proponeva stage culturali ai minorenni. Una volta conquistata la fiducia del ragazzino prescelto, lo invitava a casa sua, dove poi il professore avanzava le sue richieste raccapriccianti e oscene.

Quindi obbligava le sue vittime ad eseguire i suoi desideri e li pagava dopo ogni prestazione. A volte fotografava qualche scena, ma nella maggior parte dei casi ha sfruttato gli adolescenti per i suoi desideri subdoli. La vicenda ha segnato profondamente le vittime e i loro legali hanno scelto di costituirsi parte civile chiedendo provvisionali per circa 300 mila euro.

Gli avvocati sostengono che la violenza sulle vittime non è stata solo fisica ma anche psicologica, e la loro personalità è stata plasmata dalle parole di Pellegrino, che con la sua cultura e la sua oratoria è riuscito a sottomettere le menti dei giovani al suo volere. Da qui la quasi totale dedizione delle vittime che non avevano nemmeno la forza di ribellarsi. L’imputato torna in tribunale ma finora non ha mai parlato, e sarà il gup Cristiano Trevisan a giudicare il suo caso.

Continua a leggere su Fidelity News