Stromboli, bambino curato via Whatsapp perché manca pediatra

La mamma ha inviato la registrazione con il respiro del bambino tramite Whatsapp, e la specialista ha saputo indicare la terapia giusta. Sull'isola manca l'assistenza pediatrica e la donna ha fatto ricorso alla tecnologia risolvendo il problema

Stromboli, bambino curato via Whatsapp perché manca pediatra

Una donna palermitana ha inviato il respiro del figlio al pediatra tramite Whatsapp per curare il suo bambino, che era affetto da una fastidiosa bronchite che lo affliggeva da giorni. La donna abita a Stromboli, una delle sette isole delle Eolie, e ha deciso di utilizzare la tecnologia visto che sull’isola c’è solo una Guardia medica e manca l’assistenza pediatrica.

La protagonista di questa incredibile storia è Carolina Barnao, una donna palermitana che si è trasferita sull’isola per amore, e che ha pensato di farsi aiutare da un’amica pediatra per curare il suo bambino. E così la mamma del piccolo ha mandato la registrazione del respiro del figlio attraverso Whatsapp. La pediatra, appena ha sentito il respiro de piccolo ha individuato subito il problema e ha dato la terapia giusta per intervenire prontamente e guarire il bambino. 

A pubblicare la vicenda è stata proprio la signora Barnao, che ha raccontato l’episodio su Facebook. La signora ha scritto: “Stromboli, Italia, qui il pediatra non c’è, i bambini sì! Ho curato Tommaso da una brutta bronchite grazie a Whatsapp, inviando la registrazione del suo respiro a un’amica pediatra! Viva la tecnologia, viva gli smartphone e soprattutto… Viva Delia Russo! Grazie dottoressa!”.

La signora Barnao, mamma di Tommaso, parla anche delle continue difficoltà e della situazione sanitaria di Stromboli, che è oltretutto analoga a quella delle altre isole vicine di tutto l’arcipelago delle Eolie. La signora aggiunge: “Guardia medica e medico di base sono molto disponibili, ma non sono pediatri. Il pediatra si trova a Lipari. Di mezzo c’è il mare e d’inverno è quasi sempre agitato e rimaniamo isolati dal mondo. Beh, sarebbe opportuno avere un pediatra sull’isola almeno periodicamente. Dove sta il diritto alla salute dei nostri figli? Comunque, la cosa importante è che il mio piccolo adesso stia meglio“.

Nonostante la situazione precaria la signora non si è persa d’animo, e per curare il piccolo è ricorsa al mezzo più veloce di comunicazione: Whatsapp è stato in grado di trasmettere il respiro del bambino e di far capire alla dottoressa lo stato di salute del piccino.

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