Avvocatessa estorce 300 mila euro a famiglia facoltosa, era amica di boss

La donna aveva fatto credere a una famiglia facoltosa di essere amica di una fantomatica cosca calabrese: l'avvocatessa aveva sottratto 300 mila euro alle vittime ed è stata condannata a tre anni e otto mesi

Avvocatessa estorce 300 mila euro a famiglia facoltosa, era amica di boss

Una donna di 50 anni, Barbara Rossi, che esercita la professione di avvocatessa, è stata arrestata a Milano con l’accusa di estorsione verso una famiglia benestante. La donna aveva fatto credere loro di essere in contatto con una potente cosca calabrese, in realtà inesistente.

I carabinieri hanno tratto in arresto la donna che era stata condannata dalla sentenza della Cassazione a scontare tre anni e otto mesi. A quanto pare, durante i contatti che la donna aveva avuto con la famiglia in questione, la signora Rossi era riuscita a spillare una somma cospicua, ben 300mila euro, e aveva sempre utilizzato lo stesso stratagemma,ovvero la minaccia dell’intervento della ‘ndrangheta.

Per capire le origini di questa storia bisogna andare indietro al 2002, quando la famiglia, che possiede molte proprietà sparse in Lombardia, ha un problema con un inquilino che non vuol pagare l’affitto in una delle loro proprietà, a Milano. La famiglia si rivolge al custode per risolvere la questione: questo fa finta di interessarsi e di aver concluso la vicenda ma in verità l’inquilino abbandonò il locale di sua volontà.

E’ in questo momento che interviene l’avvocato del custode, ovvero Barbara Rossi, e comunica alla famiglia che è stato grazie al suo intervento con la cosca mafiosa che l’inquilino ha lasciato l’appartamento. Ovviamente l’intervento dell’avvocato deve essere pagato, ed è così che inizia una vera e propria minaccia pressante e inquietante che spinge di volta in volta le vittime a versare denaro.

In totale dal 2002 al 2005 la famiglia versa all’avvocatessa 300 mila euro, ma visto che poi i soldi erano quasi finiti la famiglia si è vista costretta a denunciare la donna per l’accaduto. La denuncia è stata fatta nel 2009, ed è giunta ora la condanna definitiva della donna e il suo arresto. Un particolare rilevante è che il custode alla fine è risultato estraneo alla vicenda.

Questa storia ancora una volta sta a dimostrare che non bisogna cedere a questo genere di ricatti e bisogna invece denunciare subito gli estorsori che approfittano della brava gente. Per fortuna la vicenda è venuta allo scoperto e la donna ha ricevuto quello che si meritava.

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