Palermo: maxi operazione, sequestrate 5 tonnellate di pesce scaduto

Il bilancio dell'operazione "Labyrinth" condotta dalla Guardia costiera ha portato al sequestro di 5 tonnellate di pesce scaduto e all'arresto di sei persone. Ispezionati pescherie, supermercati e anche ambulanti. Più di 60 le irregolarità riscontrate

Palermo: maxi operazione, sequestrate 5 tonnellate di pesce scaduto

Il bilancio dell’operazione “Labyrinth” della Capitaneria di porto, durata oltre 20 giorni, ha dato dei risultati incredibili. Sono stati sequestrati cinquemila chili di prodotti ittici, sei persone sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria per vendita di prodotto ittico in cattivo stato di conservazione e frode in commercio, e ben 63 illeciti amministrativi sono stati contestati, per un totale di oltre 100 mila euro di multe.

Durante l’operazione sono stati setacciati locali tipici, trattorie, osterie, hotel con ristorazione, locali etnici, supermercati, discount, pescherie, grande distribuzione, mercati rionali, e perfino i punti vendita di surgelati.  Una maxi operazione che ha visto come obiettivo una garanzia dei prodotti ittici a tutti i livelli. 

I controlli hanno permesso di rilevare alcuni casi particolari connessi in cui i grossisti vendevano merce congelata scaduta da oltre un anno, risalente al dicembre 2013. In particolare questa merce è stata rinvenuta all’interno dei magazzini di un grossista palermitano, ed era pronta per essere distribuita ai commercianti al dettaglio. Nella truffa erano comprese anche 15 cernie congelate prive di etichettatura e di dubbia provenienza. Anche a Villabate è stata rinvenuta una notevole quantità di prodotti ittici non tracciabile, quasi 800 chili di filetti di brosme, arringhe, sarde, filetti di ling.

E ancora prodotto scaduto a Misilmeri e a Carini: qui sono stati trovati diversi esemplari interi di pesce spada non tracciabili e circa 30 vasetti di polpa di ricci congelata. A Terrasini un punto vendita di surgelati è stato multato due volte perché teneva pesce privo di tracciabilità. Diversi ristoranti non forniti dei documenti necessari per ricostruire la tracciabilità dei prodotti ittici, in particolare nei quartieri Zisa ed Acquasanta, hanno subito sanzioni e multe.  Tanti anche i supermercati che non hanno rispettato le norme di conservazione dei prodotti e tra questi vi è un noto supermercato di corso Calatafimi e uno in corso dei Mille che vendeva al banco confezioni di salmone fresco scadute da più di 20 giorni.

Il blitz svolto dalla Questura di Palermo ha riguardato anche 5 minimarket etnici dove, all’interno dei punti vendita, sono stati rinvenuti e sequestrati oltre 100 chili di merce scaduta di diversi prodotti ittici. Anche nelle pescherie sono state trovate numerose violazioni per la mancanza di etichette. Un’operazione che ha messo un po’ sull’attenti tanti distributori, nella speranza che imparino a rispettare le norme.

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