Un sequestro di beni per 5 milioni di euro è stato eseguito dalla Dia di Palermo a Francesco Ferrante, un imprenditore edile palermitano di 54 anni, accusato di traffico di cocaina. L’uomo è risultato titolare di un vastissimo patrimonio immobiliare, il cui valore è indubbiamente sproporzionato all’attività economica svolta dall’imprenditore e al reddito dichiarato.
L’imprenditore nel 2002 ha avuto una condanna di 8 anni di reclusione dalla Corte d’Appello di Bologna, condanna che nel 2005 è stata confermata ed è diventata definitiva. Inoltre l’imprenditore ha avuto 50 mila euro di multa e la completa interdizione dai pubblici uffici perché è stato trovato in possesso di 12 chili di cocaina purissima. E un’altra condanna ha ricevuto anche dal tribunale di Marsala, che gli ha assegnato 4 anni per per acquisto e trasporto di stupefacenti.
L’uomo ha fatto l’imprenditore ma senza essere in possesso di regolare licenza edilizia, e ha realizzato diversi immobili nonostante questo. Numerosi i beni sequestrati tra cui figurano 23 immobili, diverse abitazioni, ville e terreni, 7 veicoli e vari conti bancari e postali che gestiva personalmente per sé e per il suo nucleo familiare. Ad emettere il provvedimento è stato il Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, provvedimento scaturito da una attività investigativa abbastanza complessa, e autorizzata dal presidente della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo Silvana Saguto.
L’inchiesta su Francesco Ferrante va avanti da tempo e più volte è stato condannato e multato per le sue attività irregolari. La Dia di Palermo ha agito dietro un protocollo d’intesa con il procuratore aggiunto Bernardo Petralia, coordinatore del “Gruppo Misure di prevenzione” della locale procura. L’imprenditore esercitava la sua professione senza permessi e tutta in nero, e inoltre gestiva un traffico di cocaina ingente che gli permetteva di condurre una vita agiata e di acquistare beni di alto valore.