Strage in una scuola in Pakistan, 145 morti

Una strage che conta quasi 150 morti tra cui 120 bambini all'interno di una scuola, questo il bollettino di morte di un attacco da parte di un'azione militare talebana nella città di Peshware in Pakistan

Strage in una scuola in Pakistan, 145 morti

Peshware, Pakistan: I metodi usati per fermare i propri nemici da parte dei talebani sono noti ormai a tutti ma quello che si è consumato poche ore fa ha dell’assurdo. 145 i morti, tra cui 132 giovani studenti, allievi della scuola in cui hanno fatto irruzione le forze integraliste, 120 di questi solo bambini. Decine di feriti ancora non confermati che sono in continuo aumento.

Questo è il bollettino di una strage che ha visto irrompere un gruppo di talebani armati dentro ad una scuola pakistana, dove i più piccoli sono stati usati come scudi umani. La città in particolare è quella di Peshware, luogo che si è visto teatro di scontri tra le sovranità del governo di Islamabad e gruppi che vanno ad allacciarsi ai gruppi fondamentalisti armati dei Talebani.

Essendo questa una zona di confine con l’Afghanistan non è da meravigliarsi che questi gruppi guerriglieri operino indisturbati portando la loro mano di distruzione e morte ovunque. Erano circa le 10 del mattino ora locale quando il fatto è accaduto e in quel momento le aule erano gremite di molti studenti intenti ad imparare.

L’attacco è andato avanti per circa 8 ore e non c’era un preciso obbiettivo da parte dei guerriglieri, chi capitava a tiro veniva freddato senza troppi rimorsi. Sono stati contati fino a 9 uomini armati e vestiti con le tipiche uniformi che indossavano i Frontier Corp, ovvero l’unità che ai tempi dell’Impero britannico in India ha avuto il compito di vegliare sulle zone Tribali.

La cosa che ha destato sgomento è che la scuola era gestita da militari che erano del tutto impreparati per un’azione del genere contro di essa. Il motivo di questo attacco è da ricondurre al fatto che molti degli studenti al suo interno sono figli di militari che si oppongono al terrorismo talebano, tuttavia la rivendicazione è arrivata in poco tempo da parte del portavoce del Tehereek-e-Taliban Muhammar Umar Khorasan ed ha “giustificato” questa azione dicendo che questa era la loro risposta per la morte dei loro figli e le loro donne e che questo serviva a far capire il loro dolore nell’averli persi.

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