Brindisi: morto imprenditore Gerardo Vero sotto colpi di pistola

L'imprenditore è stato ferito alle gambe e al busto. Gli investigatori suppongono che possa essere stato un regolamento di conti perché dall'abitazione non manca nulla. Presente il figlio durante la sparatoria

Brindisi: morto imprenditore Gerardo Vero sotto colpi di pistola

Un agguato all’imprenditore edile Gerardo Vero, 74 anni, lo ha colpito a morte. L’uomo è rimasto gravemente ferito da alcuni colpi di pistola sparati domenica sera da due killer che si sono introdotti nella sua casa di Tuturano in provincia di Brindisi. L’imprenditore era seduto e stava guardando la televisione insieme al figlio. La polizia di Brindisi sta svolgendo le indagini per capire se si tratta di un regolamento di conti o altro ma non tralasciano la pista della rapina.

Da una prima indagine gli investigatori hanno appurato che dall’abitazione dell’uomo non manca nulla e hanno anche cercato di ricostruire la scena per tentare di arrivare alla soluzione del caso. Infatti gli inquirenti hanno supposto che almeno due uomini si sono introdotti in casa dopo aver scavalcato un muretto e hanno aperto il fuoco sull’imprenditore colpendolo al busto e alle gambe. E’ stato il figlio dell’uomo, Giuseppe, 36 anni, ad allertare i soccorsi ma il padre è stato colpito da uno shock emorragico che per l’uomo è stato fatale e lo ha portato alla morte.

E’ stata aperta un’inchiesta per omicidio nei confronti di ignoti, visto che ancora non è stato possibile identificare le persone che hanno commesso il delitto. L’imprenditore edile Gerardo Vero era una persona molto conosciuta per la sua attività imprenditoriale, ma anche perché qualche anno fa l’uomo è stato accusato di far parte  degli affari in concorso con la tangentopoli brindisina. L’imprenditore era stato condannato in primo grado a due anni di reclusione ma poi è stato prosciolto per prescrizione del reato. L’accusa verso l’uomo era stata di reati fiscali riguardanti la costruzione di un complesso di case popolari a Tuturano. Per la realizzazione di questo complesso, secondo le indagini, era stata girata una tangente che la magistratura aveva rilevato durante le indagini e aveva esaminato.

Per questo motivo c’è stata l’ipotesi che la morte di Gerardo vero sia possibilmente dovuta ad un regolamento di conti, magari risalente al periodo delle tangenti, e l’ipotesi è stata azzardata soprattutto dal fatto che i killer a casa non hanno toccato nulla. Saranno gli sviluppi delle indagini a fornire ulteriori informazioni per sapere la verità.

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