Un uomo è morto durante la maratona di Firenze. La disgrazia è avvenuta poco prima di arrivare al traguardo: l’uomo si è accasciato e poco dopo è deceduto.
Luigi Ocone, questo il nome dell’atleta, era originario di Pozzuoli ma da circa due anni risiedeva a Fucecchio, località in provincia di Toscana, e aveva partecipato alla gara perché era tesserato per la società Podismo il Ponte di San Miniato. L’atleta ha avuto un malore all’altezza del km 41, in viale Giovine Italia, quando mancava solo un chilometro al traguardo. La prima ipotesi è stata quella dell’arresto cardiaco e il medico di gara ha fatto di tutto per rianimarlo con il defribillatore, ma è stato tutto inutile.
Il 38enne era sposato e la moglie Felicia lo aspettava al traguardo con un gruppo di parenti per festeggiare l’evento. L’uomo non soffriva di nulla in particolare e due mesi fa aveva fatto una visita medica completa. Alessandro Baggiani, consigliere della società podistica, ha dichiarato: “Due mesi fa si era sottoposto all’ultima visita medico sportiva che non aveva evidenziato nessun tipo di problema fisico o rischio”.
L’uomo aveva cominciato a correre qualche anno fa e si era rivelato portato per questo tipo di gara, quindi aveva deciso di continuare ad allenarsi a San Miniato basso. Durante la sua partecipazione alla maratona di Lucca tenutasi il 26 ottobre scorso aveva fatto un tempo importante, 2 ore e 15 minuti, e un 15° posto. Un ottimo traguardo per un atleta che aveva da poco intrapreso questa strada, e l’uomo aveva visto nella maratona di Firenze un’altra occasione per mostrare le sue doti agonistiche.
La società ha già detto che lo ricorderà come una persona speciale, nonostante lo avesse conosciuto da poco e forse dedicherà all’atleta qualche premio che commemorerà la sua perdita. Sotto disposizione della procura della Repubblica di Firenze il cadavere dell’uomo è stato trasferito all’istituto di medicina legale per eseguire l’autopsia e stabilire con esattezza la ragione del decesso. La moglie e tutta la famiglia sono profondamente addolorati per la morte improvvisa dell’uomo e non riescono a trovare una ragione che possa aver messo fine alla sua vita in così poco tempo.