Secondo quanto ricostruito, Francesco Pozzoli, 27 anni, si trovava a Barcellona per una vacanza insieme ad alcuni amici quando avrebbe iniziato ad avvertire un forte mal di testa. Il giovane, stando ai racconti di chi era con lui, avrebbe preferito rientrare in hotel per riposare, spiegando di non sentirsi bene e scegliendo di andare a dormire invece di proseguire la serata.
Nessuno, in quel momento, avrebbe immaginato che dietro a quel malessere potesse celarsi un quadro clinico così serio. Durante la notte, sempre secondo le informazioni disponibili, le condizioni di Francesco sarebbero peggiorate rapidamente. Il giovane si sarebbe spento nel sonno a causa di un’emorragia cerebrale, sopraggiunta nel giro di poche ore mentre si trovava nella stanza dell’albergo situato a breve distanza dalla Sagrada Familia.
A destare preoccupazione sarebbe stato il fatto che non rispondeva più, inducendo gli amici a rientrare in hotel per verificare come stesse. Una volta compresa la gravità della situazione, sarebbero stati allertati immediatamente i soccorsi. Francesco sarebbe stato trasportato in ospedale, ma ogni tentativo di intervento si sarebbe rivelato vano. L’evento fatale si sarebbe consumato in un lasso di tempo molto breve, lasciando sgomenti coloro che gli erano accanto e trasformando una vacanza in un momento di profondo smarrimento.
La notizia avrebbe raggiunto rapidamente l’Italia, in particolare la Marca trevigiana, dove la famiglia Pozzoli è molto conosciuta. I genitori, Elisabetta Li Volsi e Alfio Pozzoli, dirigente di banca, sarebbero partiti subito per la Spagna per occuparsi delle pratiche necessarie e per stare vicino al figlio. Proprio in quelle ore difficili, la famiglia avrebbe preso una decisione di grande valore umano, scegliendo di autorizzare la donazione degli organi, un gesto interpretato da molti come un ultimo atto di amore e generosità.
Dalle informazioni emerse, Francesco viveva tra Treviso e Milano, città nella quale lavorava e progettava il proprio futuro. Accanto a lui c’era la fidanzata Giulia, con la quale condivideva sogni e prospettive per gli anni a venire, interrotte bruscamente da quanto accaduto. Amici e conoscenti lo ricordano come una persona solare, determinata e capace di costruire legami profondi, sia in ambito lavorativo sia nella vita privata. L’ultimo saluto, come riportato, si sarebbe svolto il 24 dicembre, nella chiesa della Santissima Trinità di Milano, in un clima di grande partecipazione. Successivamente, Francesco sarebbe stato accompagnato nella tomba di famiglia del cimitero maggiore di Treviso. Sull’epigrafe è stata scelta una frase che sintetizza il sentimento condiviso da molti: ora, senza di lui, tutti si sentirebbero un po’ più soli.
Nei giorni successivi, sarebbero arrivati numerosi messaggi di vicinanza e affetto, anche attraverso il sito delle onoranze funebri Zugno. In molti avrebbero voluto esprimere la propria partecipazione alla famiglia, sottolineando quanto sia difficile trovare parole capaci di alleviare una sofferenza emotiva così profonda e quanto il ricordo di Francesco resti vivo in chi lo ha conosciuto.