Laura Vietri, 32 anni, è stata trovata morta in un laghetto ghiacciato tra Champoluc e la frazione Pilaz, in Valle d’Aosta, a pochi metri dall’alloggio in cui viveva per la stagione invernale. Le indagini puntano su una caduta accidentale sul ghiaccio, senza segni di coinvolgimento di altre persone o di un gesto volontario, ipotesi escluse grazie alle tracce sulla neve e ai primi accertamenti sul posto.
Laura Vietri era originaria di Santa Barbara, piccola frazione dell’Aquila, e aveva scelto di lavorare come stagionale in un locale sulle piste da sci di Champoluc, una delle località turistiche più note della Valle d’Aosta. Condivideva l’alloggio con alcuni colleghi e si era inserita nella comunità locale, costruendo un equilibrio tra il legame con l’Abruzzo e la vita in montagna, fatta di turni intensi e serate in compagnia dopo il lavoro.
Secondo la ricostruzione, la giovane è stata vista per l’ultima volta dopo una serata trascorsa in un locale del paese con i colleghi, al termine del turno di lavoro. Dalle testimonianze emerge che Laura si sarebbe avviata verso casa, nei pressi di un parcheggio vicino all’abitazione, ma non è mai rientrata nell’alloggio condiviso, facendo scattare l’allarme quando i colleghi non l’hanno vista rientrare nella notte. Il corpo di Laura è stato scoperto il 23 dicembre da un escursionista, che lo ha notato galleggiare nelle acque basse di un laghetto artificiale, utilizzato d’estate per la pesca sportiva, a circa cento metri dall’alloggio.
L’auto della ragazza è stata trovata parcheggiata non lontano da casa, un dettaglio che conferma come avesse deciso di muoversi a piedi in quell’ultimo tragitto, probabilmente sottovalutando il rischio rappresentato dal ghiaccio e dall’oscurità. Sul posto sono intervenuti carabinieri, Soccorso alpino valdostano, 118, Corpo forestale e vigili del fuoco, che hanno lavorato per recuperare il corpo e mettere in sicurezza l’area.
Dalle prime verifiche non sono emersi elementi che facciano pensare a un’aggressione o a un suicidio: le tracce sulla neve sarebbero riconducibili unicamente a Laura, e questo rafforza l’ipotesi di una caduta accidentale sul ghiaccio durante una breve passeggiata notturna. La notizia della scomparsa ha colpito profondamente sia la comunità di Champoluc, dove la giovane lavorava, sia quella abruzzese, da cui proveniva, con i familiari partiti dall’Aquila per raggiungere la Valle d’Aosta. Amici e conoscenti descrivono una ragazza solare e appassionata del suo lavoro, e parlano di una perdita improvvisa e ingiusta che rende ancora più amaro il periodo delle festività, trasformando i giorni che precedono il Natale in un tempo di lutto e domande senza risposta. La vicenda di Laura riporta al centro il tema della sicurezza nei luoghi di montagna, soprattutto durante l’inverno, quando ghiaccio, buio e condizioni meteo avverse possono trasformare brevi tragitti in percorsi insidiosi. Gli inquirenti proseguiranno gli accertamenti medico-legali e tecnici, ma al momento il quadro delineato è quello di un incidente solitario, consumato in pochi istanti a pochi passi da casa, che lascia una famiglia e due comunità unite dallo stesso dolore.