Una vicenda delicata e complessa ha profondamente colpito la comunità di Uggiate con Ronago, nel Comasco, dove nella serata di sabato 20 dicembre sono stati trovati senza vita Roberto Bianchi e Graziella Botta, rispettivamente di 78 e 77 anni. Una scoperta che ha scosso il paese a pochi giorni dal Natale e che ha aperto interrogativi ancora senza risposta, affidati ora agli accertamenti della magistratura e all’esame autoptico disposto dalla Procura.
A dare l’allarme è stato il figlio di Roberto Bianchi, che non riuscendo a mettersi in contatto con il padre ha deciso di recarsi presso l’abitazione di via Borgonovo. Una volta entrato nella villetta, si è trovato davanti a una scena che ha immediatamente fatto scattare l’intervento dei soccorsi e delle forze dell’ordine. Roberto Bianchi, rimasto vedovo in passato, si era risposato con Graziella Botta circa vent’anni fa e insieme conducevano una vita tranquilla, molto conosciuta e apprezzata in paese.
Gli inquirenti hanno trascorso diverse ore all’interno dell’abitazione per ricostruire quanto accaduto, affiancati dal medico legale. Al momento, però, il quadro resta incerto. È emerso che Roberto Bianchi avrebbe perso la vita a seguito di una lesione provocata da un’@rma da taglio, mentre per Graziella Botta non è stato ancora possibile stabilire con chiarezza la causa del decesso. Un ulteriore elemento di mistero è rappresentato dal ritrovamento del cagnolino della coppia, anch’esso privo di vita, senza che al momento siano note le ragioni.
Le ipotesi al vaglio degli investigatori sono principalmente due. La prima prende in considerazione un gesto estremo maturato all’interno della coppia, mentre la seconda ipotizza che Roberto Bianchi possa aver reagito in modo disperato a un improvviso malore della moglie, incapace di affrontare una nuova perdita dopo quella della prima consorte, venuta a mancare anni fa a causa di una lunga patologia. In questo contesto, viene ricordato come Graziella Botta, negli ultimi tempi, si fosse sottoposta a visite ed esami medici per alcuni problemi di salute che la preoccupavano. La verità, tuttavia, è ora affidata all’autopsia.
Il magistrato di turno ha disposto il trasferimento delle salme in ospedale per consentire accertamenti approfonditi, che dovranno chiarire le cause dei decessi e l’esatta successione degli eventi. Solo dopo questi esami sarà possibile delineare un quadro più preciso e dare risposte a una comunità che chiede comprensione e rispetto. Uggiate con Ronago resta nel frattempo sospesa tra incredulità e silenzio. Roberto Bianchi era una presenza familiare per molti, spesso visto passeggiare con il suo cane, mentre Graziella Botta era ricordata come ex catechista, impegnata nella vita parrocchiale. Il loro nome era legato a gesti semplici e quotidiani, lontani da qualsiasi clamore.