L’influencer e imprenditore Piero Armenti sospeso per 12 mesi dall’Ordine dei Giornalisti: "Violato Codice Deontologico"

Il noto influencer e imprenditore titolare dell'agenzia "Il mio viaggio a New York" il quale vive negli USA è stato sospeso per un anno dall'Ordine dei Giornalisti, dove risulta iscritto professionista all'Albo Campania, per aver violato il Codice Deontologico.

L’influencer e imprenditore Piero Armenti sospeso per 12 mesi dall’Ordine dei Giornalisti: "Violato Codice Deontologico"

Quasi tutti noi lo conosciamo, in quanto egli  è uno dei volti più noti dei social. Stiamo parlando di Piero Armenti, influencer e imprenditore titolare dell’agenzia viaggi “Il mio viaggio a New York”, il quale come si sa vive assieme alla sua compagna Martina Maceratesi a New York. I due sono noti per i loro video divertenti che riprendono parte della loro quotidinità e per mostrare a tutti le bellezze della “Grande Mela”. Armenti è anche socio con un imprenitore di Aversa (Caserta) della catena “Bukies burger & cookies”

E in questi mesi ha pubblicizzato moltissimo le sue attività. Ma Armenti in Italia è anche iscritto all’Albo Nazionale dei Giornalisti come professionista nell’Albo della Campania. Da Codice Deontologico, che ogni iscritto all’Albo deve rispettare, pena sanzioni più o meno severe, Armenti da giornalista riconosciuto in quanto tale non può prestare la sua immagine per pubblicizare aziende. E per questo adesso l’Ordine dei Giornalisti della Campania lo ha sospeso dalla professione per 12 mesi, quindi un anno. 

Cosa ha deciso il Consiglio di Disciplina

L’Ordine dei Giornalisti al suo interno ha un organo chiamato Consiglio di Disciplina. Quest’ultimo è presente in ogni regione ed è chiamato a sanzionare i giornalisti e quindi a prendere provvedimenti contro gli iscritti qualora ci siano delle segnalazioni a carico di un determinato cronista iscritto all’Albo. Rispettare la deontologia è un obbligo di tutti gli iscritti. Armenti da iscritto dovrebbe conoscere l’articolo 10 del Testo Unico dei Doveri del Giornalista che testualmente recita che “il giornalista non presta il nome, la voce, l’immagine per iniziative pubblicitarie”.

Al giornalista è consentito partecipare a campagne pubblicatarie ma solo se questi anno fini “sociali, umanitari, culturali, religiosi, artistici, sindacali”. Insomma il giornalista detto in parole povere non può sponsorizzare aziende. Da quanto si apprende Armenti ha già discusso la sua posizione collegandosi con l’Ordine dei Giornalisti in via telematica da New York e avrebbe affermato che si un suo “diritto costituzionale” promuovere le sue aziende. Non solo: il Consiglio di Disciplina starebbe valutando la cancellazioni dagli elenchi di Armenti perchè ormai da diversi anni non svolgerebbe più la professione giornalistica. 

L’Ordine dei Giornalisti Campania rispondendo ad Armenti ha comunque affermato che egli può continuare a fare l’imprenditore ma da iscritto all’Ordine non può prestare il suo volto per le aziende. Entro un mese Piero Armenti potrà decidere se presentare ricorso in secondo grado di giudizio presso il Consiglio di Disciplina Nazionale. Armenti risulta iscritto all’Ordine dei Giornalisti elenco professionisti come prima iscrizione dal 18/07/2006, la sentenza che lo riguarda è stata discussa in questi giorni e accanto al suo nome compare infatti la voce “Sospensione Ufficio”.

Continua a leggere su Fidelity News