Scandalo alla Prefettura di Rimini: funzionario indagato per abusi su donne straniere

Funzionario della Prefettura di Rimini indagato per presunti abusi sessuali su donne straniere in cambio di favori burocratici, con scatto del «codice rosso».

Scandalo alla Prefettura di Rimini: funzionario indagato per abusi su donne straniere

Un caso di estrema gravità scuote la Prefettura di Rimini, dove un funzionario 61enne è finito sotto indagine per presunti approcci intimi ai danni di donne straniere, in cambio di favori legati a pratiche burocratiche. L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Davide Ercolani e condotta dalla squadra mobile della Questura di Rimini, ha preso avvio grazie alla denuncia di una delle donne coinvolte e ha portato all’attivazione del cosiddetto «codice rosso», procedura prevista per reati sessu@li di particolare rilevanza.

Secondo quanto ricostruito finora, il funzionario, durante lo svolgimento delle proprie mansioni pubbliche, avrebbe chiesto rapporti fisici in cambio dell’accelerazione di pratiche amministrative e del rilascio di documenti. Le indagini, che hanno raccolto testimonianze e prove documentali, indicano che non si tratterebbe di un episodio isolato, ma di una serie di attenzioni improprie protratte nel tempo nei confronti di più donne di nazionalità straniera.

La gravità dei fatti è accentuata dal ruolo pubblico dell’indagato, la cui posizione comporta un obbligo di correttezza e tutela nei confronti dei cittadini. Gli avvocati difensori, Claudia Puzone e Arianna Zanetti del foro di Rimini, hanno dichiarato che l’indagine è complessa e che stanno esaminando gli atti per predisporre la strategia difensiva in vista dell’interrogatorio preventivo davanti alla gip Raffaella Ceccarelli.

L’uomo è al momento destinatario di una richiesta di arresti domiciliari avanzata dalla Procura, misura cautelare volta a garantire la regolare prosecuzione delle indagini e la tutela delle potenziali persone offese. L’inchiesta assume anche un valore simbolico, essendo stata ufficialmente completata proprio nella Giornata contro la violenza sulle donne, richiamando l’attenzione sull’abuso di potere e sulle dinamiche di sfruttamento sessuale in contesti istituzionali. Gli investigatori hanno sottolineato l’importanza della denuncia come strumento di protezione e prevenzione, evidenziando che solo attraverso la segnalazione di comportamenti illeciti è possibile garantire sicurezza e rispetto dei diritti dei cittadini.

Il caso ha suscitato forte preoccupazione nella comunità locale e tra gli operatori degli uffici pubblici, richiamando l’attenzione sulla necessità di meccanismi di controllo più rigorosi e di formazione specifica sul corretto esercizio delle funzioni pubbliche, per evitare che situazioni di abuso possano ripetersi. Parallelamente, la vicenda solleva interrogativi sulla protezione delle persone straniere che si rivolgono agli uffici pubblici, spesso in condizioni di maggiore vulnerabilità e soggette a ricatti o pressioni indebite.

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