Un funesto episodio ha segnato la notte tra venerdì e sabato durante una crociera che attraversava il Mar di Tasman, tra Australia e Nuova Zelanda. Un anziano passeggero di 73 anni, pensionato e originario di un sobborgo di Melbourne, è precipitato in mare perdendo la vita, o almeno così si ritiene dalle autorità locali, dopo che non è stato possibile ritrovarlo nonostante le ricerche prolungate da parte dell’equipaggio e delle autorità marittime.
Secondo quanto ricostruito dalla polizia, l’episodio è avvenuto intorno alle 4.30 del mattino ora locale, mentre la nave si dirigeva al buio verso Auckland. Solo diverse ore più tardi, verso mezzogiorno, i passeggeri hanno notato che la rotta della nave era stata invertita, segnalando l’inizio delle operazioni di ricerca in mare.
Il ritardo nell’inversione di rotta ha reso più complesse le operazioni, considerando l’oscurità della notte e le condizioni del mare. La nave, dotata di 11 ponti e con capacità per 1.750 passeggeri, ha immediatamente attivato tutte le procedure previste in caso di uomo in mare. L’equipaggio ha presidiato i ponti, impiegando telecamere termiche e strumenti di rilevamento per tentare di localizzare il disperso.
Nonostante l’impegno e la professionalità del team, le ricerche non hanno prodotto risultati, e circa cinque ore dopo il capitano ha informato i passeggeri dell’impossibilità di rintracciare il pensionato. Un testimone ha raccontato a 7News l’atmosfera a bordo: “È stato piuttosto cupo e un po’ inquietante per il resto della giornata”, sottolineando il peso emotivo sull’equipaggio e sui viaggiatori.
Come previsto dai protocolli di sicurezza, la nave ha compiuto un’inversione di rotta per tornare nella zona in cui l’uomo era scomparso, ma nemmeno l’ulteriore ricerca ha consentito di ritrovare il disperso. Solo successivamente la nave ha ricevuto il via libera dalle autorità locali a proseguire verso la Nuova Zelanda, dove l’arrivo è previsto con un giorno di ritardo rispetto al programma iniziale.
La polizia dello Stato di Victoria ha confermato che nessun corpo è stato recuperato e che verrà redatto un rapporto per il medico legale. Gli inquirenti ritengono che l’uomo sia deceduto, ma hanno precisato che “la morte non è considerata sospetta”, escludendo quindi cause esterne o intenzionali dietro l’accaduto. L’incidente riporta alla luce i rischi legati alla navigazione e la delicatezza delle operazioni di soccorso in mare aperto, dove ogni minuto può fare la differenza.