Terremoto Irpinia, l’INGV: "Si è aperta una nuova faglia, stiamo monitorando"

A parlare è Maurizio Pignone, geologo dell'INGV che ha spiegato che questi terremoti potrebbero essere provocati dall'apertura di una nuova faglia, forse inversa. Continua il monitoraggio, ci potrebbero essere nuove scosse.

Terremoto Irpinia, l’INGV: "Si è aperta una nuova faglia, stiamo monitorando"

In Irpinia, da sempre, la terra non smette mai di fare i conti con i traumi del suo passato. Una quiete apparente, la consueta normalità dei paesi, poggia su una memoria geologica che talvolta torna a farsi sentire con un ronzio profondo. Eppure, ogni nuovo terremoto rompe quel fragile equilibrio. Le recenti scosse hanno portato con sé quel colpo di scena improvviso, un’inquietudine carsica che si è propagata silenziosa dal sottosuolo.

Di recente, il suolo ha cominciato a muoversi con un ritmo diverso, una sequenza di eventi che ha rotto il velo della normale quotidianità. Non si tratta solo di un episodio isolato, ma del risveglio di qualcosa di strutturato. Per gli esperti, l’ultima sequenza non è casuale. Si guarda al cuore della terra in Campania, dove gli strumenti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) hanno rilevato una firma geologica inequivocabile, ovvero molto probabilmente l’apertura di una nuova faglia. A parlare alla stampa nazionale è stato Maurizio Pignone, geologo dell’INGV, che ha spiegato quale sia la situazione.

Pignone (INGV): “Si è aperta struttura sismogenica”

Nella serata del 25 Ottobe l’Irpinia è stata colpita da alcune scosse di terremoto la più forte delle quali ha misurato 4.0 di magnitudo sulla scala Richter. La scossa è stata avvertita in tutta la Campania e anche nelle provincie vicine come quella di Benevento. A fare chiarezza sulla dinamica in corso è stato appunto il geologo Maurizio Pignone.

L’esperto ha delineato con precisione il fenomeno che genera questa sequenza di scosse in Irpinia. Nel sottosuolo, infatti, si è effettivamente “attivata una sorgente sismogenetica che sta generando terremoti” – ha spiegato l’esperto. Si tratta di una definizione tecnica che punta il dito su una porzione specifica della crosta terrestre. Il concetto chiave è che non è l’intera placca a muoversi in modo casuale, bensì una struttura ben definita, un vero e proprio motore geologico, che si è messo in movimento e sta rilasciando l’energia accumulata da tempo. L’attivazione di questa faglia o sorgente è il meccanismo che gli esperti osservano con attenzione.

Questo spiega la persistenza e la localizzazione dei tremori. I sismologi, pur monitorando la situazione con la massima cautela, sottolineano che la natura del fenomeno rientra nelle dinamiche attese di un’area con un’alta pericolosità sismica. Le scosse avvertite non sono altro che il segno visibile e percepibile di questa complessa dinamica geologica in atto. Pignone non esclude che possano esserci altre scosse, per domani 27 Ottobre le scuole in Irpinia rimarranno chiuse a scopo prettamente precauzionale.

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