Manovra 2026: Irpef più leggera e interventi per famiglie, imprese e salari

La Manovra 2026 riduce l’Irpef, sostiene salari e famiglie, conferma bonus edilizi e prevede incentivi per imprese e sanità, con interventi complessivi di 18 miliardi nel triennio.

Manovra 2026: Irpef più leggera e interventi per famiglie, imprese e salari

La Manovra 2026, approvata durante il Consiglio dei ministri del 14 ottobre, introduce una serie di interventi destinati a incidere sul quadro economico del Paese nei prossimi tre anni, con un impegno complessivo di circa 18 miliardi di euro medi annui. Il pacchetto di misure, che prevede 16 miliardi nel 2026 e cifre leggermente superiori nel 2027 e 2028, si concentra su riduzione delle imposte, sostegno ai salari, rifinanziamenti per la sanità, agevolazioni per le famiglie e incentivi alle imprese.

Uno dei punti centrali della Manovra è il taglio dell’Irpef: la seconda aliquota passa dal 35% al 33% per i redditi compresi tra 28 mila e 50 mila euro, con uno stanziamento di circa 9 miliardi nel triennio. Questa riduzione mira a garantire maggiore disponibilità economica ai contribuenti e a incentivare la crescita dei consumi interni, rappresentando un intervento significativo sul potere d’acquisto delle famiglie.

Per sostenere ulteriormente il reddito dei lavoratori, la Manovra prevede uno stanziamento di 2 miliardi per adeguare i salari al costo della vita. L’iniziativa introduce una mini aliquota fiscale del 10% sugli aumenti previsti dai rinnovi contrattuali dal 2026 al 2028, favorendo una redistribuzione più equa e sostenibile delle risorse economiche.

Sul fronte fiscale, viene anche rivista la disciplina dell’Isee, con effetti stimati intorno ai 500 milioni annui. La riforma prevede l’esclusione della prima casa dal calcolo del patrimonio e interventi sulle scale di equivalenza, favorendo l’accesso a prestazioni agevolate e semplificando l’accesso ai bonus sociali. Le famiglie beneficeranno inoltre della conferma dei bonus edilizi: detrazione del 50% sulle spese per lavori sulle prime case e del 36% sulle seconde abitazioni, mentre viene garantita la proroga delle agevolazioni per gli interventi di ristrutturazione.

Nel triennio, circa 3,5 miliardi saranno destinati a politiche per la famiglia e al contrasto della povertà, evidenziando l’attenzione del Governo verso i nuclei più fragili. Il settore sanitario riceverà 2,4 miliardi in più per il 2026, in aggiunta ai precedenti rifinanziamenti, mentre le imprese potranno contare su incentivi per investimenti in beni materiali per 4 miliardi, proroga di misure come la «Nuova Sabatini», crediti d’imposta per le zone economiche speciali e sterilizzazione della plastic e sugar tax fino a fine 2026. Sul fronte pensioni, la Manovra prevede il congelamento dell’innalzamento dell’aspettativa di vita per alcune categorie, mantenendo flessibilità per lavori usuranti o precoci.

Viene confermata inoltre la «pace fiscale» per tutto il 2023, con la possibilità di rateizzazione fino a 108 mesi, offrendo strumenti di regolarizzazione dei debiti fiscali per i contribuenti idonei. In sintesi, la Manovra 2026 si presenta come un pacchetto complesso ma equilibrato, mirato a ridurre la pressione fiscale su lavoratori e famiglie, sostenere i salari, incentivare gli investimenti aziendali e garantire una rete di protezione sociale e sanitaria. L’insieme delle misure sembra voler bilanciare le esigenze di crescita economica con la tutela dei più vulnerabili, confermando l’obiettivo del Governo di promuovere una politica economica sostenibile e inclusiva nel triennio 2026-2028.

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