Palermo, il coraggio di Paolo Taormina: il 21enne che ha perso la vita per difendere un ragazzino dal branco

Paolo Taormina, giovane di 21 anni con una grande passione per il calcio e un carattere altruista, ha perso la vita a Palermo dopo essere intervenuto per aiutare un ragazzino in difficoltà davanti al locale gestito dalla madre.

Palermo, il coraggio di Paolo Taormina: il 21enne che ha perso la vita per difendere un ragazzino dal branco

Aveva solo 21 anni, ma già un cuore e una maturità fuori dal comune. Paolo Taormina, figlio della titolare del locale “O Scrusciu’” in via Spinuzza, nel cuore della movida palermitana, è ricordato da tutti come un ragazzo gentile, rispettoso e sempre pronto ad aiutare gli altri. Nella notte tra venerdì e sabato, durante il suo turno di lavoro, ha visto un gruppo di ragazzi prendersela con un giovane più piccolo.

Senza esitazione, si è avvicinato per cercare di riportare la calma, chiedendo a tutti di smettere e di spostarsi per evitare problemi. Pochi istanti dopo, un colpo lo ha raggiunto alla testa, spezzando la sua giovane vita davanti a decine di testimoni increduli. Paolo non era un ragazzo qualsiasi. Chi lo conosceva lo descrive come una persona generosa e umile, con una grande passione per il calcio. Non cercava visibilità sui social e conduceva una vita semplice, divisa tra lavoro e amici.

Era un giovane che aveva imparato presto cosa significa rimboccarsi le maniche, aiutando la madre nel locale di famiglia. In molti oggi lo ricordano come un ragazzo “dal cuore grande”, capace di gesti spontanei e disinteressati, che non sopportava l’ingiustizia e aveva sempre una parola gentile per tutti. Dietro il suo sorriso si nascondeva anche un dolore profondo: la perdita del suo amico fraterno, Simone Glorioso, pugile di appena 17 anni scomparso in un sinistro stradale nel dicembre 2023. Quel lutto lo aveva segnato, ma Paolo aveva trovato nel lavoro e nello sport una nuova forza per andare avanti.

Gli amici raccontano che spesso parlava di Simone, come se fosse ancora accanto a lui, e che quella ferita non si fosse mai davvero rimarginata. La notte della tragedia, Paolo stava lavorando come sempre, servendo i clienti e mantenendo l’ordine nel locale. Quando ha visto il gruppo di ragazzi accanirsi contro un giovane, non ha potuto restare a guardare. Il suo gesto, dettato dal senso di giustizia e dal desiderio di evitare che qualcuno si facesse male, si è trasformato in un dramma che ha sconvolto tutta Palermo.

Le indagini sono in corso per ricostruire l’intera dinamica e individuare i responsabili, ma nel quartiere già si respira un senso di profonda amarezza. In molti si sono stretti intorno alla famiglia Taormina, lasciando fiori, messaggi e candele davanti al locale. La madre, distrutta dal dolore, non riesce a capacitarsi di quanto accaduto: suo figlio era al lavoro, stava semplicemente facendo ciò che amava, in un venerdì sera come tanti.

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