Negli ultimi giorni il mondo dello streaming e dell’intrattenimento digitale ha visto due novità significative che interessano sia il gioco che l’audio. Da un lato, Netflix amplia la sua offerta portando i party game direttamente sulle TV, con titoli interattivi pensati per il divertimento di gruppo; dall’altro, Spotify annuncia il supporto al formato lossless, ma gli utenti Android devono fare i conti con alcune limitazioni tecniche che ne compromettono la resa effettiva. Queste novità mostrano come le piattaforme puntino a migliorare l’esperienza dell’utente, sia nel divertimento collettivo sia nella qualità dell’ascolto.
Netflix si prepara a rivoluzionare l’intrattenimento su TV portando i party game direttamente sullo schermo di casa, con titoli come LEGO Party, Boggle Party, Pictionary: Game Night, Tetris Time Warp e Party Crashers: Fool Your Friends. La piattaforma, che già da tempo sperimenta esperienze interattive, sembra puntare a offrire un intrattenimento condiviso, sfruttando gli smartphone come controller. L’utente potrà entrare nella nuova sezione Giochi dell’app Netflix sulla TV, scegliere il titolo desiderato e avviare minigiochi e sfide cooperative o competitive, fino a otto partecipanti.
LEGO Party, protagonista della prima tornata, si propone come rivale di Mario Party, portando su più piattaforme l’esperienza dei minigiochi a tema LEGO, mentre Boggle Party stimola la velocità e l’attenzione nella formazione delle parole, e Pictionary: Game Night trasforma il classico gioco da tavolo in una sfida digitale a colpi di disegni. Tetris Time Warp permette di ripercorrere le versioni storiche del celebre puzzle, e Party Crashers offre una meccanica di bluff e deduzione sociale, simile al noto Lupus in Tabula. L’arrivo dei party game sulla piattaforma Netflix segna un tentativo chiaro di rendere l’intrattenimento più interattivo, sociale e familiare, soprattutto in vista delle festività natalizie, quando la fruizione condivisa diventa centrale. Nonostante la data di lancio non sia ancora stata ufficializzata, si ipotizza un rollout iniziale negli Stati Uniti, seguito da un’espansione globale.
Parallelamente, Spotify ha annunciato l’introduzione del formato lossless, ma gli utenti Android si trovano di fronte a una realtà più complessa. Il sistema audio del sistema operativo effettua quasi sempre una conversione del segnale tramite un mixer virtuale a 48 kHz, mentre la maggior parte dei servizi di streaming operano a 44,1 kHz. Questo comporta che l’audio lossless, per quanto promesso, non corrisponda perfettamente al master originale, vanificando di fatto il beneficio atteso da chi paga per l’abbonamento. Alcune soluzioni tecniche esistono, come l’uso diretto di DAC USB o app dedicate come USB Audio Player Pro, che bypassano il mixer di sistema, ma sono limitate e spesso incompatibili con Spotify.
Per ottenere un vero audio lossless su Android, l’intervento di Google sarebbe necessario: modifiche al mixer di sistema o modalità di bypass più accessibili potrebbero finalmente garantire un’esperienza fedele al master originale, simile a quanto avviene sui dispositivi Apple. Fino ad allora, gli utenti Android devono fare i conti con la realtà che, almeno al momento, l’opzione lossless rappresenta più una promessa che una garanzia concreta, con USBAPP offerta a 8,49€ come soluzione temporanea per gli appassionati di audio.