La situazione di Ilaria Salis, eurodeputata italiana eletta nelle liste di Alleanza Verdi e Sinistra, entra in una fase cruciale. Il Partito Popolare Europeo ha annunciato che in occasione della plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, prevista per il 7 ottobre, voterà a favore della revoca dell’immunità dell’eurodeputata. Una scelta che segna un cambio di rotta rispetto alla recente votazione della Commissione Affari Legali del 23 settembre, quando Salis era stata salvata per un solo voto di scarto: 13 favorevoli contro 12 contrari alla revoca.
Allora, i voti dei popolari erano stati determinanti per la sua salvaguardia, mentre oggi la situazione sembra destinata a capovolgersi. Il caso Salis si distingue da quello di Peter Magyar, eurodeputato ungherese del Ppe e principale oppositore del governo di Viktor Orbán. La differenza, secondo i portavoce del Partito Popolare Europeo, risiede nel fatto che Salis è accusata di azioni violente commesse prima del suo mandato parlamentare, mentre Magyar rappresenta una figura politica in vista delle elezioni nazionali ungheresi. Questa distinzione ha portato il Ppe a decidere per un orientamento diverso tra i due eurodeputati: Salis verso la revoca dell’immunità, Magyar verso il mantenimento.
Le ripercussioni politiche del voto segreto della plenaria saranno significative. Ilaria Salis potrà contare soltanto sul sostegno dei gruppi della sinistra europea, dei Verdi e di Renew, insufficienti per la maggioranza necessaria a Strasburgo. Anche sul piano nazionale, Forza Italia ha confermato che la propria linea seguirà quella del Ppe, sottolineando come l’immunità parlamentare non possa trasformarsi in uno scudo per fatti antecedenti all’elezione. La posizione garantista del partito mira a distinguere tra tutela dell’attività parlamentare e responsabilità penale preesistente.
L’eurodeputata italiana era stata arrestata a Budapest nel febbraio 2023 per aver aggredito tre militanti di estrema destra durante una manifestazione, ma rilasciata successivamente grazie al suo status di parlamentare europeo. La revoca dell’immunità aprirebbe la strada al processo in Ungheria, che sarà inevitabilmente seguito con attenzione dal Parlamento europeo e dai media internazionali.
Le tensioni politiche tra Bruxelles e Budapest, già evidenti, potrebbero intensificarsi ulteriormente, soprattutto alla luce delle dichiarazioni di esponenti del governo ungherese che hanno più volte espresso critiche verso l’attivismo di Salis e dei gruppi di opposizione. Il voto a Strasburgo sarà quindi un momento decisivo, sia per il destino dell’eurodeputata sia per la credibilità del sistema parlamentare europeo nel bilanciare immunità e responsabilità giudiziaria. Il risultato determinerà se Salis dovrà affrontare il procedimento legale in Ungheria, consolidando la prassi secondo cui l’immunità non può estendersi a fatti anteriori all’elezione, pur restando uno strumento di tutela per l’attività parlamentare.