Alberto Stasi, coinvolto nel caso di Garlasco relativo alla morte di Chiara Poggi, si prepara a richiedere una revisione del processo con l’obiettivo di ottenere una piena assoluzione. La notizia è stata confermata dall’avvocatessa Giada Bocellari, legale di Stasi fin dall’inizio della vicenda. Secondo la sua difesa, la revisione mira a chiarire definitivamente l’innocenza del suo assistito, senza puntare a un risarcimento economico maggiore.
«Vogliamo che la Corte d’Appello di Brescia dichiari: “Abbiamo evidenze tali da dire che Stasi non c’entra nulla”», ha spiegato Bocellari a La Stampa. L’intento è dunque di ottenere un pronunciamento chiaro e inequivocabile sulla posizione di Stasi, riconoscendo formalmente che non ha avuto alcun coinvolgimento nella vicenda che ha segnato Garlasco.
La richiesta si concentra esclusivamente sulla legittimazione della sua posizione e sulla trasparenza dei fatti, elementi ritenuti fondamentali per restituire al suo assistito piena serenità e credibilità. Le dichiarazioni della legale arrivano in un momento in cui emergono nuove indagini riguardanti Mario Venditti, ex procuratore di Pavia, ora accusato di corruzione.
Bocellari sottolinea che se le accuse fossero confermate, sarebbe una situazione sorprendente, in quanto potrebbero influire sulla possibilità di chiarire del tutto la posizione di Stasi. La legale precisa che il suo cliente e Andrea Sempio «non si conoscono e non si sono mai incrociati», evidenziando come le circostanze geografiche e temporali rendano improbabile qualsiasi contatto tra i due.
Alberto Stasi si trasferì a Garlasco a 15 anni, per poi vivere a Milano, e non vi sono elementi che lo colleghino direttamente a Sempio. La strategia della difesa si concentra quindi sulla chiarezza dei fatti e sull’esclusione di ogni possibile dubbio sull’innocenza di Stasi. La richiesta di revisione del processo non ha finalità economiche, ma mira esclusivamente a ottenere un pronunciamento giudiziario che stabilisca in maniera definitiva che il giovane non ha alcuna responsabilità nella vicenda. La legale insiste sull’importanza di un pronunciamento chiaro, che possa restituire a Stasi la possibilità di condurre la propria vita senza l’ombra di un coinvolgimento in una vicenda così complessa.