Garlasco, il colpo di scena: "Il dna sulle unghie di Chiara Poggi è valido"

Il nuovo incidente probatorio sul caso di Garlasco riapre la discussione: il dna trovato sulle unghie di Chiara Poggi sarà analizzato e confrontato, mentre intorno all’inchiesta emergono nuove ombre e dichiarazioni destinate a far discutere.

Garlasco, il colpo di scena: "Il dna sulle unghie di Chiara Poggi è valido"

A distanza di 17 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, il caso di Garlasco continua a generare sorprese e a dividere l’opinione pubblica. L’ultima novità è arrivata direttamente dal Tribunale di Pavia, dove il genetista Marzio Capra ha dichiarato che il dna rinvenuto sotto le unghie della giovane è «valido» e potrà essere oggetto di analisi.

Una svolta inattesa, che riaccende i riflettori su un’indagine complessa e mai del tutto sopita. Secondo il tecnico incaricato, sarà necessario procedere a tutti i confronti possibili, compreso quello con il profilo biologico di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima ed entrato nel registro degli indagati già nel 2017. La data chiave fissata dal tribunale è il 18 dicembre, termine ultimo dell’incidente probatorio, oltre il quale si saprà se la posizione di Sempio evolverà in un rinvio a giudizio. Il dna sotto le unghie di Chiara è stato a lungo al centro di accese discussioni.

La famiglia Poggi aveva inizialmente chiesto di procedere con questo esame fino al 2014, anno dell’appello bis che portò alla conferma della condanna definitiva a 16 anni per Alberto Stasi. Successivamente, però, i familiari hanno cambiato posizione, ritenendo quell’elemento poco rilevante. L’avvocato della famiglia ha ribadito come ci siano già prove concrete e che riaprire il dibattito solo su nuove perizie rischi di generare confusione: «Si sta dando l’impressione che le scienze forensi non siano affidabili, quando invece esistono protocolli e metodi precisi», ha affermato.

Il colpo di scena non si ferma al piano tecnico. Attorno al caso di Garlasco si intreccia infatti un’altra vicenda: l’indagine sull’ex magistrato Clementina Forleo e, soprattutto, sull’ex giudice Pasquale Venditti, chiamato in causa per presunte irregolarità. In questo contesto è intervenuto il giornalista Massimo Giletti, che segue da vicino la vicenda e non ha usato mezzi termini: «Quello che è emerso finora è solo l’inizio. Usciranno cose ben più gravi». Una frase che lascia intendere sviluppi ancora più complessi, forse già noti agli inquirenti ma non ancora resi pubblici.

La famiglia di Sempio, dal canto suo, respinge con forza qualsiasi addebito, parlando di accuse infondate e ribadendo la piena fiducia nella magistratura. Tuttavia, l’impressione generale è che le carte ancora coperte dall’inchiesta possano ribaltare nuovamente scenari consolidati. Il caso Poggi rimane quindi sospeso tra sentenze definitive e nuovi spiragli investigativi. La sensazione è che il 18 dicembre sarà una data cruciale, capace di determinare se ci sarà un nuovo processo o se la vicenda giudiziaria resterà ferma alle conclusioni già raggiunte. Intanto, le parole di Giletti e la possibilità di nuove rivelazioni su figure centrali come Venditti alimentano un clima di attesa e di tensione mediatica.

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