Un grave episodio di cronaca scuote la comunità di Vittoria, nel Ragusano, dove un giovane di 17 anni, figlio di un noto commerciante agricolo, è stato sequestrato in piena piazza nel rione Forcone intorno alle 21.30 del 25 settembre 2025. Secondo le prime ricostruzioni, due uomini con il volto coperto hanno avvicinato il ragazzo, lo hanno chiamato per nome e lo hanno caricato su una Panda nera.
Una seconda auto, una Panda bianca, li scortava durante la fuga. Prima di allontanarsi, i rapitori hanno lasciato a terra il cellulare della vittima, probabilmente per evitare di essere localizzati tramite il dispositivo. Testimoni presenti sul posto hanno riferito che gli autori parlavano italiano con voce adulta e hanno rassicurato gli altri giovani presenti che l’obiettivo era solo il ragazzo sequestrato.
Il sequestro è avvenuto in una zona particolarmente frequentata della città, vicina al più grande mercato ortofrutticolo del Sud Italia, luogo che per la sua attività commerciale è notoriamente affollato e sorvegliato. Le autorità locali, sotto il coordinamento della Procura di Ragusa, hanno immediatamente avviato le indagini. Gli investigatori hanno interrogato testimoni e analizzato le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti in piazza e nelle vie limitrofe.
Le ricerche si sono estese a un’ampia area del Ragusano, mentre le forze dell’ordine cercano di ricostruire i movimenti delle due auto coinvolte nella fuga, dirette presumibilmente verso Pedalino. Al momento, la Procura non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sull’episodio. Il sequestro ha suscitato grande apprensione nella comunità locale.
Il vescovo di Ragusa, monsignor Giuseppe La Placa, ha espresso il suo sconcerto e lanciato un appello ai rapitori affinché liberino immediatamente il ragazzo. “Quanto accaduto è gravissimo e ci turba e ci lascia sconvolti – ha dichiarato – Auspichiamo che le forze dell’ordine, che stanno lavorando per risolvere il caso, possano riportare questo giovane alla sua famiglia”. La dinamica del rapimento evidenzia una preparazione precisa da parte dei sequestratori, dall’uso di due veicoli coordinati alla decisione di lasciare il cellulare sul posto per evitare tracciamenti digitali.
Gli investigatori, quindi, stanno valutando ogni possibile pista, incluse questioni legate al contesto economico della famiglia e eventuali motivi estorsivi. Questo episodio riporta al centro dell’attenzione la sicurezza nella provincia siciliana e la vulnerabilità anche dei giovani in contesti urbani frequentati. La comunità attende con ansia aggiornamenti, confidando nell’efficace intervento delle forze dell’ordine per garantire il ritorno sano e salvo del ragazzo.