Un episodio che ha scosso il mondo dello spettacolo italiano e la città di Roma ha coinvolto Antonio Vaglica, 21 anni, vincitore della dodicesima edizione di Italia’s Got Talent. Il giovane è stato costretto a cedere denaro e il suo telefono da un ragazzo di 16 anni, originario della Tunisia, che ora dovrà rispondere di tentata estorsione, rapin@ e lesioni personali aggravate.
I fatti risalgono al 13 settembre 2025, quando i due si trovavano insieme all’interno di un appartamento. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, il minore ha costretto Antonio a consegnargli una somma di denaro e il telefono, utilizzando intimid@zioni fisiche. Grazie alla prontezza della vittim@, che è riuscita a contattare immediatamente le forze dell’ordine, l’episodio è stato rapidamente segnalato. La vicenda non si è fermata con l’incontro in casa: il minore ha continuato a contattare Antonio tramite messaggi su WhatsApp, intimandogli di recarsi in un fast food di piazza dei Mirti per consegnare ulteriori soldi, una somma di circa 3.000 euro.
L’incontro, però, è stato monitorato dai carabinieri in borghese del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Casilina e della Stazione di Torpignattara. Al momento del passaggio della somma, gli agenti hanno fermato il ragazzo, impedendo che la situazione potesse degenerare ulteriormente. Il giudice per le indagini preliminari ha successivamente disposto il collocamento del minore in una comunità, valutando il rischio di ripetizione di comportamenti simili.
L’episodio ha suscitato forte preoccupazione non solo per l’entità del denaro richiesto, ma anche per il fatto che a essere coinvolto sia stato un giovane artista noto al grande pubblico. Antonio Vaglica, da parte sua, ha mostrato grande s@ngue freddo nel contattare immediatamente le autorità e collaborare con loro per consentire l’arresto del minore. La vicenda mette in luce quanto sia importante, anche per le giovani vittime, sapere come reagire in situazioni di coercizione, privilegiando la sicurezza personale e il supporto delle forze dell’ordine.
Al di là della gravità dell’episodio, il pronto intervento dei carabinieri e la decisione del gip di collocare il minore in una comunità evidenziano come il sistema giudiziario stia operando per tutelare sia le vittime sia i minori coinvolti, mirando a prevenire il ripetersi di comportamenti dannosi. Per Antonio Vaglica, il sostegno della famiglia, degli amici e dei fan sarà fondamentale per superare l’esperienza e continuare il suo percorso artistico senza tr@umi e con maggiore sicurezza. L’episodio resta un monito sulla necessità di educare i giovani al rispetto reciproco e al corretto uso delle proprie energie, evitando che episodi simili possano verificarsi nuovamente. La vicenda dimostra che prontezza e collaborazione con le autorità possono fare la differenza, anche nelle circostanze più delicate.