Un caso surreale e inquietante arriva dal Brasile, dove una giovane donna di 20 anni è deceduta durante un viaggio in autobus da Foz do Iguaçu a San Paolo. A colpire l’opinione pubblica, oltre al decesso improvviso, è stato il ritrovamento di ben 26 iPhone incollati direttamente alla sua pelle, nascosti sotto i vestiti. L’episodio si è verificato mentre il mezzo sostava in un’area di servizio a Guarapuava, nello stato del Paraná.
Secondo quanto ricostruito dalle autorità locali, la donna avrebbe iniziato ad accusare difficoltà respiratorie mentre il bus era fermo. Allertati dagli altri passeggeri, i soccorritori del SAMU (Serviço de Atendimento Móvel de Urgência) sono intervenuti immediatamente: al loro arrivo la giovane era cosciente, ma affaticata e in evidente stato di malessere. Pochi minuti dopo, la situazione è precipitata: la ragazza ha avuto delle convulsioni e, nonostante i tentativi di rianimazione durati oltre 45 minuti, è stata dichiarata morta sul posto.
Durante le manovre di soccorso, il personale sanitario ha notato alcune protuberanze sospette sul corpo della donna. È stato proprio in quel momento che sono stati scoperti i 26 smartphone, applicati direttamente alla pelle con un tipo di colla ancora da identificare.
Le prime ipotesi suggeriscono che il decesso possa essere stato causato da una reazione tossica alla colla o da un malfunzionamento del sistema di traspirazione cutanea dovuto al rivestimento quasi totale del corpo.
Tra le sostanze sospette si cita il cianoacrilato, noto componente delle “supercolle“, potenzialmente dannoso se usato in quantità elevate e a contatto diretto con la pelle. Le indagini sono ora nelle mani della Polizia Civile del Paraná, con l’ausilio della polizia scientifica. Nessuna droga è stata trovata né nel corpo della vittima né nel suo bagaglio, dove sono state invece rinvenute alcune bottiglie di alcolici.
Tutti gli iPhone sono stati sequestrati e messi a disposizione dell’Agenzia delle Entrate federale brasiliana. L’ipotesi più accreditata è che la giovane stesse cercando di introdurre illegalmente gli smartphone in Brasile partendo dal confine con il Paraguay, dove i dispositivi Apple costano sensibilmente meno. Non si tratta di una novità assoluta: la zona di Foz do Iguaçu è da tempo un punto nevralgico per il traffico di prodotti elettronici e altri beni di consumo, a causa delle forti differenze di prezzo tra i due Paesi.