Cartoni di toner esausti, sacchi di plastica sporca, rifiuti misti accatastati alla rinfusa accanto ai contenitori per la raccolta differenziata. È questo lo scenario che si è presentato nel primo pomeriggio di oggi all’interno del Palazzo di Città di Brindisi, in un’area di passaggio frequentata da impiegati e cittadini.
Le immagini, subito rilanciate dalla testata Brundisium.net, hanno fatto il giro dei social, diventando in poche ore il simbolo del malcontento verso la gestione degli spazi pubblici e dell’amministrazione comunale. Quello che colpisce non è solo il disordine visivo, ma anche i potenziali rischi per la salute. La presenza di toner esausti e di contenitori visibilmente contaminati da polveri d’inchiostro solleva più di una preoccupazione: è noto infatti che l’inalazione di microparticelle di toner può provocare danni alle vie respiratorie e compromettere la qualità dell’aria in ambienti chiusi.
Il paradosso è evidente: in un luogo che rappresenta il cuore delle istituzioni cittadine, dove ci si aspetterebbe decoro, igiene e rispetto delle regole, si assiste invece a uno scenario di abbandono e trascuratezza. Una contraddizione che ha generato un’ondata di indignazione sui social, con decine di cittadini che hanno commentato la notizia con toni duri, spesso sarcastici, ma sempre intrisi di delusione. “Lo specchio della città”, scrivono in molti, sintetizzando il senso di frustrazione di chi vede in quell’immagine un riflesso più ampio del degrado urbano.
“Il pesce comincia a puzzare dalla testa”, commenta Franco Di Paola, accusando l’amministrazione di dare il cattivo esempio proprio nel luogo dove si prendono le decisioni più importanti. Altri utenti parlano apertamente di “vergogna” e “incompetenza”, sottolineando come l’episodio sia solo l’ultimo segnale di una gestione giudicata inadeguata. Anche alcuni esponenti politici non hanno risparmiato critiche. Il consigliere di maggioranza Roberto Quarta ha dichiarato che “solo lo sputtanamento a mezzo social smuove qualcosa”, puntando il dito contro una macchina amministrativa ritenuta lenta, disorganizzata e poco reattiva.
Parole forti, che sembrano trovare eco tra i cittadini stanchi di promesse e annunci, ma sempre più convinti che manchi la volontà – o la capacità – di intervenire seriamente. Non mancano nemmeno gli appelli diretti al sindaco, accusato di non riuscire a garantire nemmeno il decoro dentro le mura del Comune. “Brindisi è bellissima – scrive Patrizia Minardi – perché la trattate così male?” Una domanda che, nelle ultime ore, ha assunto sempre più la forma di un’accusa collettiva.