Fate figli, ma arrangiatevi. La retorica natalista che dimentica le madri

Il nostro governo, come tanti altri in Europa ,ci invita a fare figli per contrastare il calo demografico. Non si parla di soluzioni affinché questa possa essere davvero una scelta senza conseguenze. Ma chi si occupa davvero di chi li fa, questi figli?

Fate figli, ma arrangiatevi. La retorica natalista che dimentica le madri

Nella realtà quotidiana, troppe donne si trovano a dover scegliere tra la carriera e la famiglia,spesso sentendosi in colpa comunque vadano le cose.

(Secondo i dati istat, nel 2023 l’Italia ha registrato il minimo storico di nascite con circa 379.000 nuovi nati.)

 

Diventare madre in italia e ancora, troppo spesso , un sacrificio personale e professionale.

 

Le donne si trovano schiacciate tra due aspettative :

Essere presenti per i figli: seguirli nei compiti , accompagnarli nelle varie attività,ascoltarli.

Essere lavoratrici perfette ; produttive,flessibili,sempre sul pezzo.Se restano a casa si sentono colpevoli di non contribuire all’economia della casa e questo oltre che essere un danno morale diventa una difficoltà economica.

Al giorno d’oggi portare avanti una vita dignitosa con un solo stipendio è un privilegio legato a pochi.

 

Se lavorano si sentono ugualmente colpevoli per non essere abbastanza presenti per i figli.

E una doppia colpa ,costruita da una societa che predica la maternità ,ma non la sostiene veramente.

Un paese che chiede di fare più figli dovrebbe :

Garantire servizi per l’infanzia accessibili ,di qualità, con orari flessibili.

Offrire congedi parentali,equi e ben retribuiti sia per madri che per padri per riequilibrare il carico genitoriale.

Più flessibilità negli orari di lavoro , senza che questo penalizzi la carriera lavorativa.

combattere la cultura dove se vuoi un lavoro, non fare figli che ancora sopravvive in molti, troppi ambienti. 

Quindi.. Cosa dovrebbe (davvero) fare un governo per aiuta queste madri e questi padri? 

Vediamo..

Asili nido gratuiti o fortemente agevolati,anche in piccoli comuni,e con orari compatibili con i turni di lavoro.

Bonus babysitter o incentivi a cooperative di assistenza famigliare.

Smart working strutturato per madri e padri, non come un favore ma come un diritto.

Tutele concrete per il rientro al lavoro,con percorsi formativi per aggiornarsi e reinserirsi.

Sostegno psicologo gratuito per madri in difficoltà emotiva o Burnout.

Sò che per molti potrebbero essere solo parole buttate a caso, ma garantire un benessere psicofisico a genitori lavoratori ,non garantirebbe solo una crescita democrafica del nostro paese, ma anche una crescita finanziaria .

Un lavoratore supportato produce di piú.

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