PESCARA. È un passaggio decisivo, quasi una svolta, quello contenuto nella sentenza del Tar sull’esito delle elezioni comunali dell’8 e 9 giugno 2024 a Pescara. «Emerge a tratti un possibile “spostamento” di schede in varie sezioni» scrivono i giudici amministrativi, sollevando un’ombra pesante sull’intera tornata elettorale. Il Tribunale amministrativo regionale ha infatti evidenziato che in ben 156 sezioni su 170 sono state riscontrate numerose e gravi irregolarità, mentre soltanto in 14 seggi le operazioni di voto e scrutinio si sono svolte regolarmente.
Una catena di errori materiali, incongruenze nei verbali, omissioni nei conteggi e dettaglio non da poco schede in più, autenticate e utilizzate per il voto, apparse in sezioni in cui non risultavano assegnate ufficialmente. Un fatto, questo, che secondo i giudici «impone una valutazione rigorosa», non solo nei confronti delle schede mancanti, ma anche dei casi in cui è emerso un difetto di tracciabilità, ovvero la mancanza di un corretto e documentato passaggio delle schede da un punto all’altro del processo elettorale.
In sostanza, non si può escludere un vero e proprio flusso anomalo di materiale elettorale, tale da compromettere l’attendibilità dei risultati. Di fronte a questo scenario, il Tar ha preso una decisione storica: ha annullato l’esito del voto in 27 sezioni e di conseguenza la proclamazione del sindaco Carlo Masci (Forza Italia), disponendo la ripetizione del voto per circa 16mila cittadini pescaresi.
Inoltre, l’intero fascicolo della sentenza è stato trasmesso alla Procura della Repubblica, che dovrà ora valutare se, oltre alle irregolarità, si siano verificate vere e proprie ipotesi di reato. Se vuoi, posso aiutarti ad approfondire cosa accadrà con il ritorno al voto nelle 27 sezioni, cosa significa l’annullamento della proclamazione del sindaco o quali reati ipotizza la Procura.
In alcune urne sono stati trovati voti in eccesso non giustificati da alcun verbale ufficiale, mentre in altre è stata segnalata la mancanza totale di documentazione relativa al numero di schede inizialmente ricevute dal presidente di seggio. A rendere ancora più preoccupante il quadro è il ritrovamento di tessere elettorali smarrite, circostanza che fa emergere l’ipotesi di un sistema vulnerabile, dove l’assenza di tracciabilità potrebbe aver compromesso l’autenticità del voto.