Elon Musk e Donald Trump tornano a scontrarsi con toni accesi e dichiarazioni al veleno, rilanciando una faida che si consuma principalmente sui social network e che coinvolge il controverso disegno di legge “Big, Beautiful Bill” (BBB). La tensione tra il presidente degli Stati Uniti e il CEO di Tesla è esplosa nuovamente dopo le critiche di Musk rivolte alla legge di bilancio, che secondo lui rischia di danneggiare profondamente l’economia americana.
Il nucleo della disputa è la legge BBB, fortemente voluta da Trump e dai Repubblicani, che Musk ha definito “totalmente folle” e capace di distruggere milioni di posti di lavoro negli Stati Uniti. In particolare, Musk contesta i tagli previsti agli incentivi per i veicoli elettrici, settore cruciale per le sue aziende, ma anche l’aumento consistente del debito pubblico che la legge comporterebbe. Nonostante ciò, Musk ha ribadito la volontà di tagliare tutti i sussidi governativi, con un messaggio provocatorio e netto: “Sto letteralmente dicendo: TAGLIA TUTTO. Ora”, segnalando che può fare a meno dei finanziamenti statali per portare avanti i suoi affari.
La reazione di Donald Trump non si è fatta attendere e si è fatta ancor più dura del solito. Sul suo social Truth Social, il tycoon ha attaccato Musk, sottolineando come quest’ultimo “potrebbe essere la persona che riceverà più sussidi statali di sempre” e affermando che senza tali aiuti “dovrebbe chiudere bottega e tornarsene in Sudafrica”, in riferimento alle origini sudafricane dell’imprenditore.
Trump ha aggiunto che, eliminando i finanziamenti per i lanci di razzi, satelliti e produzione di auto elettriche, gli Stati Uniti risparmierebbero “una FORTUNA”, scritto con i caratteri cubitali a lui tanto cari.Il presidente Usa ha anche evocato un possibile utilizzo del DOGE, il Department Of Government Efficiency creato da Musk, per analizzare la situazione e tagliare i fondi alle sue stesse aziende: “Forse dovremmo chiedere a DOGE di analizzare attentamente la questione? UN SACCO DI SOLDI DA RISPARMIARE!!!”.
Infine, Trump ha lasciato aperta la porta a un’eventuale espulsione di Musk dal Paese: “Darò un’occhiata”, ha risposto a chi gli chiedeva se fosse un’opzione reale.La faida non è nuova: già a inizio giugno i due si erano scontrati sui social per lo stesso disegno di legge, con Musk che ha perso in un solo giorno circa 150 miliardi di dollari di valore di mercato per Tesla, a causa delle tensioni politiche.
Oggi, le azioni Tesla hanno subito un ulteriore calo, perdendo oltre il 6% nelle contrattazioni pre-mercato, innescando preoccupazioni tra gli investitori. Trump ha ricordato anche che, durante la campagna elettorale, Musk era consapevole della sua opposizione agli incentivi obbligatori per le auto elettriche, pur avendo acquistato un’auto Tesla e sostenuto il prodotto sui social. “Le auto elettriche vanno bene, ma non tutti dovrebbero essere obbligati a possederne una”, ha dichiarato Trump, sottolineando una differenza di vedute che segna ulteriormente la distanza tra i due ex alleati. Questo scontro evidenzia non solo la tensione personale tra due figure di spicco, ma anche un confronto più ampio sulle politiche economiche e tecnologiche degli Stati Uniti, con conseguenze che potrebbero riverberarsi sul mercato e sull’industria dell’innovazione nazionale.