Tecnologia in evoluzione: le novità di fine Giugno di Apple, Samsung e Google

Apple punta sugli occhiali smart e un MacBook accessibile, Samsung perfeziona i pieghevoli e rinnova la One UI, mentre Google innova con AI in Classroom e migliora sicurezza e funzionalità su Android e Gmail.

Tecnologia in evoluzione: le novità di fine Giugno di Apple, Samsung e Google

Negli ultimi mesi, i colossi tecnologici Apple, Samsung e Google stanno spingendo con forza su innovazioni che ridefiniscono il rapporto tra utente e tecnologia, soprattutto nei settori wearable, smartphone e software. Apple si concentra sul futuro degli occhiali smart e dei visori XR, con un piano ambizioso che punta a integrare dispositivi leggeri e intelligenti nel suo ecosistema, affiancando a questi aggiornamenti significativi per la gamma Apple Watch e l’introduzione di un MacBook più accessibile. Samsung, invece, perfeziona la sua linea di smartphone pieghevoli puntando su design più sottili, schermi più ampi e batterie potenziate, mentre rinnova la sua interfaccia One UI con nuove funzionalità e un look più moderno, senza dimenticare l’evoluzione dei suoi smartwatch. Google, dal canto suo, arricchisce l’esperienza utente con aggiornamenti a Gmail e Google Photos e rivoluziona la didattica digitale attraverso strumenti di intelligenza artificiale avanzata in Google Classroom, mentre introduce nuove funzioni di sicurezza in Android 16, riservate però ai device di ultima generazione. In questo quadro, emerge una forte attenzione a unire tecnologia avanzata, usabilità e sicurezza, segnando un passo importante verso un ecosistema digitale sempre più integrato e intelligente.

Mondo Apple

Sette indizi verso un nuovo paradigma: Apple scommette tutto sul futuro indossabile

Apple sembra pronta a rivoluzionare il concetto stesso di tecnologia personale con un ambizioso piano che punta a trasformare visori e occhiali smart nel cuore del suo ecosistema. Secondo Ming-Chi Kuo, tra il 2025 e il 2028 Cupertino lancerà ben sette nuovi dispositivi: tre della linea Vision e quattro Apple Glass. Il Vision Pro riceverà già quest’anno un refresh hardware con chip M5, mentre la svolta arriverà nel 2027 con il Vision Air, più leggero ed economico, e con i primi Apple Glass capaci di gesti, comandi vocali e interazioni ambientali. Per il 2028 è attesa una seconda generazione di Vision Pro e occhiali XR con display integrato, tutti basati su tecnologie all’avanguardia come Liquid Glass e waveguide.

L’interfaccia dei nuovi OS Apple sembra già indicare questa direzione, fatta di trasparenze, vetro e riflessi: un’estetica che non è solo stile, ma visione. Cupertino punta a dettare i tempi, sacrificando la corsa alla prima uscita per presentarsi sul mercato con dispositivi maturi e capaci di fare la differenza. Se la previsione si avvererà, l’era post-smartphone potrebbe davvero iniziare nel segno della mela morsicata.

Apple sfida Meta con occhiali smart in arrivo nel 2027, secondo il leaker Ming-Chi Kuo

Secondo il noto leaker Ming-Chi Kuo, Apple sta preparando il lancio di un paio di occhiali smart tradizionali per sfidare direttamente i Meta Ray-Ban, con un debutto previsto nel secondo trimestre del 2027. Dopo l’aggiornamento della Vision Pro nel 2025 e la futura uscita della “Vision Air”, versione più leggera ed economica, il colosso di Cupertino intende ampliare il suo ecosistema XR con dispositivi dotati di comandi vocali e gestuali, privi di schermo, concepiti come un’alternativa intelligente alle cuffie TWS. Kuo evidenzia anche lo sviluppo di altri modelli XR più complessi, sottolineando l’obiettivo di Apple di dominare il mercato degli occhiali intelligenti e dei display indossabili, una delle prossime grandi rivoluzioni tecnologiche.

Apple Watch Ultra 3 e SE 2: cosa aspettarsi dai prossimi modelli in arrivo entro fine anno

Le ultime indiscrezioni da Cupertino svelano novità importanti per la gamma Apple Watch, con due modelli destinati a segnare un nuovo capitolo per gli smartwatch della mela. Secondo Mark Gurman di Bloomberg, il 2025 vedrà il debutto dell’Apple Watch Ultra 3 e di una rinnovata versione dell’Apple Watch SE, entrambi previsti entro la fine dell’anno. L’Ultra 3 punta su un salto tecnologico sostanziale grazie all’introduzione della connettività 5G e soprattutto della messaggistica satellitare, una funzione che consentirà di inviare brevi messaggi anche in assenza totale di rete cellulare o Wi-Fi. Questa novità rappresenterebbe un enorme vantaggio per chi usa lo smartwatch in ambienti estremi o lontano dalla copertura tradizionale, come escursionisti e sportivi, conferendo all’Ultra una maggiore autonomia e indipendenza.

L’attuale Ultra, lanciato nel 2022, ha subito aggiornamenti contenuti e un restyling con variante in titanio nero, ma questa aggiunta potrebbe finalmente giustificare un salto generazionale importante. Nel frattempo, l’Apple Watch SE si prepara a un restyling dopo anni, abbandonando le ipotesi di scocche in plastica per un design più curato e moderno, mantenendo però la sua posizione di modello entry-level. L’SE beneficerà di un chip più potente e miglioramenti nell’autonomia, puntando a diventare ancora più competitivo nella fascia media, un segmento chiave per Apple. Questi aggiornamenti testimoniano la volontà del brand di rafforzare la propria presenza nel settore wearable, offrendo innovazioni sia agli utenti premium sia a chi cerca uno smartwatch più accessibile senza rinunciare a prestazioni e stile.

Apple punta a un MacBook economico con chip da iPhone e schermo da 13 pollici

Apple sta preparando un nuovo MacBook di fascia accessibile che potrebbe arrivare entro la fine del 2025, caratterizzato dall’uso del chip A18 Pro, lo stesso presente negli ultimi iPhone 16 Pro, invece del tradizionale processore della serie M. Questa scelta permetterà di contenere i costi senza sacrificare la fluidità d’uso, rendendo il dispositivo ideale soprattutto per studenti e utenti che cercano portabilità e versatilità. Il laptop sarà dotato di uno schermo da 13 pollici e offrirà un design leggero e colorato, richiamando la strategia adottata in passato con l’iPhone 5C, con varianti in argento, rosa e giallo.

Nonostante il chip A18 Pro abbia prestazioni inferiori rispetto al più potente M4, nella pratica quotidiana la differenza sarà poco percepibile, soprattutto per attività leggere o di studio. Il MacBook includerà 16 GB di RAM e tutte le funzionalità di Apple Intelligence, garantendo un’esperienza completa nell’ecosistema Apple. Con una produzione iniziale stimata tra 5 e 7 milioni di unità, Apple mira a conquistare una fetta più ampia di mercato con un prodotto che unisce performance, design e prezzo competitivo, anche se al momento manca una conferma ufficiale e dettagli sui costi.

Apple Music compie 10 anni: la playlist che racconta la tua vita in musica

Per celebrare un decennio di streaming, Apple Music lanciaReplay All Time“, una playlist personalizzata che raccoglie tutte le canzoni più ascoltate dagli utenti fin dal momento dell’iscrizione, trasformandosi in un vero e proprio diario musicale che ripercorre emozioni e momenti importanti nel tempo. Questa novità si aggiunge all’apertura di un nuovo hub creativo a Los Angeles dedicato agli artisti, con spazi per performance, registrazioni in audio spaziale e laboratori per contenuti social, rafforzando il legame tra la piattaforma e la comunità musicale. Inoltre, Apple Music celebrerà l’anniversario con una classifica globale delle 500 canzoni più ascoltate, accompagnata da una programmazione radiofonica speciale, confermando così il suo ruolo centrale nel panorama dello streaming e l’attenzione costante verso innovazione e personalizzazione dell’esperienza d’ascolto.

Apple valuta di affidare Siri a modelli di Anthropic o OpenAI: una svolta strategica

Apple sta considerando un importante cambiamento nella tecnologia alla base di Siri, il suo assistente vocale, valutando l’adozione di modelli di intelligenza artificiale sviluppati da Anthropic o OpenAI, piuttosto che continuare a utilizzare esclusivamente i propri modelli interni. Questa decisione, ancora in fase esplorativa, segnerebbe una svolta significativa per l’azienda, che fino a oggi ha puntato su soluzioni proprietarie per gestire le funzionalità AI nei suoi dispositivi. Il progetto, guidato dal responsabile di Siri Mike Rockwell e dal capo del software Craig Federighi, nasce dalla necessità di colmare il ritardo accumulato rispetto ai concorrenti, soprattutto nell’ambito dell’intelligenza generativa, dove i modelli di terze parti come ChatGPT si sono dimostrati più efficaci nel comprendere e rispondere alle richieste degli utenti. Apple ha chiesto a entrambe le aziende di preparare versioni personalizzate dei loro modelli da testare sulla sua infrastruttura cloud, garantendo così maggior controllo e privacy.

Pur mantenendo attivo lo sviluppo interno con il progetto denominato LLM Siri, l’ipotesi di integrare tecnologia esterna riflette la consapevolezza di Federighi e Rockwell che collaborare con partner esterni potrebbe accelerare il miglioramento delle prestazioni di Siri, allineandola agli standard degli assistenti AI concorrenti. Questa mossa si inserisce in un contesto più ampio di sfide interne all’ecosistema AI di Apple, tra cui la gestione del personale specializzato e la competizione per i talenti nel settore. La scelta finale non è ancora stata presa, ma qualora Apple decidesse di procedere con l’adozione di modelli esterni per Siri, si tratterebbe di una svolta strategica che potrebbe segnare un nuovo capitolo nella sua evoluzione tecnologica.

Apple e l’Europa: novità in ritardo a causa delle normative che rallentano l’innovazione

Apple ha confermato che alcune importanti novità software arriveranno in ritardo nel mercato europeo, a causa delle strette normative imposte dall’Unione Europea. Il motivo, come riportato dal Wall Street Journal, è legato alle complesse regole del Digital Markets Act (DMA) e del Digital Services Act (DSA), che stanno creando frizioni tra Cupertino e le autorità regolatorie europee. Kyle Andeer, vicepresidente legale di Apple, ha spiegato durante un workshop a Bruxelles con sviluppatori e funzionari UE che l’azienda ha già dovuto posticipare il rilascio di alcuni prodotti e funzionalità destinati ai clienti europei. La motivazione ufficiale è la preoccupazione che l’obbligo di aprire l’ecosistema Apple alla concorrenza possa compromettere la sicurezza e la privacy degli utenti.

Secondo Apple, le modifiche richieste dalle normative rappresentano rischi concreti per la protezione dei dati e l’integrità dei dispositivi. Dall’altro lato, i rappresentanti dell’UE non condividono la visione di Cupertino sulla portata e sulle conseguenze del DMA, mantenendo una posizione ferma sulle regole da rispettare. Questo scontro, che dura da tempo, sottolinea le difficoltà che grandi aziende tecnologiche come Apple devono affrontare nel bilanciare innovazione, sicurezza e regolamentazione in uno scenario globale sempre più complesso.

Mondo Samsung

Samsung perfeziona i pieghevoli: Galaxy Z Fold 7 e Flip 7 puntano su sottigliezza, schermi più ampi e batteria migliorata

A pochi giorni dal debutto ufficiale previsto per il Galaxy Unpacked del 9 luglio, gli ultimi leak svelano quasi del tutto i Galaxy Z Fold 7 e Galaxy Z Flip 7, i due smartphone pieghevoli con cui Samsung intende consolidare la sua leadership nel settore. Il Galaxy Z Fold 7 sarà il più sottile della serie, con uno spessore di 8,9 mm da chiuso e soli 4,22 mm da aperto, per un peso contenuto di 215 grammi. Il display esterno dovrebbe misurare 6,5 pollici mentre quello interno pieghevole arriverà a 8 pollici, con una fotocamera frontale da 10 megapixel dotata di campo visivo da 100 gradi, verosimilmente collocata sul pannello interno. Confermata inoltre l’eliminazione della fotocamera sotto al display, segno di una scelta volta a migliorare la qualità visiva e ottimizzare il design.

Per il Galaxy Z Flip 7, il nuovo standard sarà ancora una volta la compattezza: lo spessore dovrebbe scendere a 13,7 mm da chiuso e 6,5 mm da aperto, migliorando i già ottimi dati del Flip 6, con un peso di 188 grammi. Il display esterno, da 4,1 pollici, sarà perfettamente integrato nella scocca eliminando lo scalino visivo e accogliendo i due sensori fotografici, mentre lo schermo interno guadagnerà spazio raggiungendo i 6,9 pollici con una luminosità di picco fino a 2.600 nit, al pari del pannello esterno. Anche l’autonomia migliora: si parla di una batteria da 4.300 mAh, in crescita rispetto ai 4.000 mAh della generazione precedente. Questi aggiornamenti segnano un netto passo avanti per entrambi i modelli, suggerendo che Samsung abbia lavorato intensamente su ogni aspetto: dalla leggerezza alla potenza, dall’ergonomia alla fruibilità. Se le anticipazioni saranno confermate, i Galaxy Z Fold 7 e Flip 7 promettono di alzare ulteriormente l’asticella dell’esperienza pieghevole, sia in termini di stile che di funzionalità avanzate.

Samsung One UI 8: novità estetiche apprezzate, gestione audio più controversa

La nuova One UI 8 di Samsung porta un significativo rinnovamento visivo con una schermata di blocco più dinamica e personalizzabile, grazie a un orologio che si adatta automaticamente allo sfondo e può essere spostato liberamente, migliorando l’esperienza estetica senza perdere funzionalità. Tuttavia, sul fronte audio emerge una scelta più controversa: le impostazioni native come Dolby Atmos e Adapt Sound vengono disabilitate quando si usano gli auricolari Galaxy Buds, costringendo l’utente a gestire il suono esclusivamente tramite l’app Galaxy Wearable. Questo cambio, che punta a una maggiore integrazione tra dispositivi, riduce la libertà di personalizzazione e ha suscitato opinioni contrastanti tra gli utenti, dividendo chi predilige semplicità da chi preferisce un controllo audio più avanzato.

Gli “anelli” dei Galaxy S25 non convincono: su Galaxy Z Fold 7 Samsung torna a uno stile più sobrio

Samsung ha deciso di abbandonare una delle novità estetiche più discusse introdotte con la serie Galaxy S25: i vistosi anelli che circondano i sensori fotografici posteriori, soprannominati “Saturn Ring”. Questi anelli, caratterizzati da scanalature che ne accentuano la presenza a seconda della luce, avevano suscitato reazioni contrastanti tra gli utenti. Molti li hanno trovati troppo ingombranti e poco eleganti rispetto alle versioni più sottili e minimaliste adottate nelle generazioni precedenti. Il feedback negativo, unito a problemi tecnici riscontrati dagli utenti, come il distacco degli anelli stessi, ha spinto Samsung a ripensare questa scelta per il Galaxy Z Fold 7, il suo attesissimo smartphone pieghevole. Nonostante nei primi prototipi del Fold 7 fossero presenti anelli simili a quelli della serie S25, il colosso coreano ha optato per un design più discreto e lineare per la fotocamera, eliminando così gli “Saturn Ring”. Questa decisione non solo risponde a una richiesta estetica, ma potrebbe anche migliorare la robustezza e la durabilità del dispositivo, risolvendo le criticità strutturali che hanno colpito alcuni possessori degli S25. Con il lancio imminente previsto per il 9 luglio, il Galaxy Z Fold 7 sembra voler segnare un ritorno a un’estetica più classica e funzionale, privilegiando un design che unisce eleganza e praticità senza eccessi.

Galaxy Watch 8 Classic si mostra in carne e ossa: tra eleganza squircle e ritorni graditi

Con l’evento Galaxy Unpacked del 9 luglio sempre più vicino, il Galaxy Watch 8 Classic torna a far parlare di sé grazie ad alcune foto reali trapelate online, pubblicate dal noto leaker Setsuna Digital su Weibo. Dopo settimane dominate dai render, è la prima volta che il nuovo smartwatch Samsung si mostra “dal vivo”, confermando molte delle indiscrezioni precedenti. Il design riprende la linea squircle già vista sul Galaxy Watch Ultra, combinando un quadrante rotondo a una cassa leggermente squadrata con angoli smussati, soluzione che dona al dispositivo un aspetto moderno ma ben riconoscibile. La finitura lucida in alluminio risalta alla luce, mentre il contrasto con il cinturino nero esalta l’eleganza sobria del modello. Una gradita conferma arriva anche sul fronte funzionale: la ghiera fisica, amatissima dagli utenti, fa il suo ritorno, confermando che Samsung ha ascoltato le richieste della sua community. Le immagini, pur non ufficiali, trovano coerenza con i render diffusi in precedenza, rafforzando la credibilità del leak. A pochi giorni dal lancio ufficiale, cresce l’attesa per un wearable che punta a fondere tradizione e innovazione, con un look premium e soluzioni pensate per la praticità quotidiana.

Mondo Google

Gmail evolve su tutti i fronti: ora puoi gestire meglio le email dal browser e dalle notifiche

Google continua a ottimizzare Gmail con due novità pensate per semplificare la gestione quotidiana della posta. Su Android, la versione 2025.06.15 introduce l’opzione “Segna come letto” direttamente nella tendina delle notifiche: una piccola ma significativa funzione che evita l’apertura dell’app per azioni rapide, permettendo di smaltire rapidamente le email meno importanti. Disponibile in fase di test su un numero limitato di account, rappresenta un passo verso una gestione più agile e intuitiva del flusso comunicativo.

Parallelamente, sulla versione web di Gmail debutta la nuova sezioneGestisci abbonamenti”, accessibile dal pannello sinistro tramite la voce “Altro”. Qui l’utente trova una panoramica delle newsletter attive, con la possibilità di cancellarsi con un clic senza dover navigare su siti esterni. La funzione, nota già su Android, consente ora anche su browser di avere un controllo diretto sui contenuti promozionali, contribuendo a una casella di posta più pulita e ordinata.

Google Photos abbraccia l’HDR con strumenti intelligenti e un nuovo tool Ultra HDR

Google potenzia l’editing fotografico su Photos introducendo il supporto completo ai contenuti HDR, grazie all’integrazione di strumenti basati su machine learning. Ora, le immagini scattate in HDR possono essere modificate mantenendo intatta la profondità originale e i metadati, anche quando si usano tool come Magic Eraser, Photo Unblur o Portrait Light. La novità principale è l’arrivo dello strumentoUltra HDR”, pensato per regolare luminosità e contrasto in modo preciso senza compromettere la qualità dell’immagine: ideale per valorizzare luci e dettagli su schermi moderni. In parallelo, il vecchio strumentoHDRcambia nome in “Tono”, per chiarirne meglio la funzione nel bilanciamento complessivo delle immagini. Non manca infine un’opzione sorprendente: la possibilità di trasformare le classiche foto SDR in versioni HDR, con un miglioramento visibile in termini di brillantezza, profondità e nitidezza. Il rollout avviene in modo graduale e sembra essere gestito lato server, anche se Google non ha ancora confermato i dettagli del rilascio.

Google Classroom rivoluziona la scuola con l’intelligenza artificiale

L’ultimo aggiornamento di Google Classroom segna una svolta nell’educazione digitale, introducendo strumenti basati sull’intelligenza artificiale pensati sia per gli studenti sia per gli insegnanti. Tra le novità più importanti spicca l’accesso a NotebookLM per gli studenti minorenni, che potranno beneficiare di guide di studio interattive, riassunti audio e assistenza nella presa di appunti, rendendo l’apprendimento più coinvolgente e personalizzato. Parallelamente, gli insegnanti avranno a disposizione nuove funzionalità come Gemini, per facilitare la creazione di lezioni e materiali didattici, e Analytics, che consente di monitorare l’andamento degli studenti per intervenire tempestivamente in caso di difficoltà. L’introduzione delle “Gem”, versioni personalizzate di Gemini dedicate agli approfondimenti, e strumenti come Google Vids e Class Tools completano un ecosistema didattico avanzato, orientato a rendere la scuola più efficiente e in sintonia con le nuove esigenze tecnologiche.

Android 16 diventa più sicuro contro le reti mobili truffaldine, ma solo per pochi eletti

Con Android 16, Google introduce una novità importante sotto il profilo della sicurezza mobile: la capacità del sistema operativo di rilevare le cosiddette ERB false, ossia le stazioni radio base fasulle spesso utilizzate per truffe, phishing via SMS e tentativi di sottrazione di dati sensibili. Questa nuova funzione, integrata a livello di sistema, è pensata per avvisare l’utente quando un’antenna sospetta tenta di accedere all’identificatore univoco del dispositivo, un comportamento tipico delle truffe mobile in cui le reti civetta imitano quelle legittime per ingannare i telefoni connessi. La notifica automatica permetterebbe così di identificare in tempo reale un collegamento a una rete mobile contraffatta, migliorando la consapevolezza dell’utente e offrendo un ulteriore livello di protezione contro i tentativi di intrusione.

Tuttavia, c’è un limite tutt’altro che trascurabile: la funzione risulta al momento inutilizzabile sui dispositivi attualmente in commercio, a causa della mancanza dell’hardware necessario per supportarla. Secondo le fonti ufficiali, tra cui Authority Android, solo i device futuri potranno effettivamente sfruttarla, a cominciare probabilmente dal prossimo Google Pixel 10. Questo significa che, sebbene Android 16 porti effettivamente l’innovazione nel codice, il vantaggio pratico sarà inizialmente riservato a una ristretta élite di utenti con smartphone di nuova generazione. Si tratta dunque di una mossa strategica da parte di Google che punta a rafforzare il suo ecosistema hardware, ma che allo stesso tempo lascia milioni di utenti ancora esposti a questo tipo di rischi almeno per il momento.

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