L’estate 2025 si preannuncia come una delle più intense e decisive per il mondo tech: i tre colossi della tecnologia — Samsung, Apple e Google — stanno alzando il sipario sulle rispettive visioni del futuro, rivelando novità che promettono di riscrivere le regole del gioco. Da un lato Samsung, sempre più aggressiva sul fronte hardware e software, introduce pieghevoli potenziati, interfacce raffinate e innovazioni strutturali nei moduli fotografici. Dall’altro, Apple si prepara a un cambio epocale con “Solarium”, l’interfaccia unificata che coinvolgerà tutto l’ecosistema e aprirà persino all’inatteso trasferimento eSIM verso Android. Infine, Google, sempre più centrata sull’intelligenza artificiale, è pronta a fare il salto di qualità con un sistema operativo Android 16 ricco di novità e con Pixel sempre più autonomi grazie all’AI on-device. Un momento di svolta per il settore, dove la sfida non si gioca più solo sui numeri ma sulla visione.
Novità Samsung
Galaxy Z Flip 7: anche in Europa con Snapdragon 8 Elite, niente Exynos per ora
Il futuro pieghevole di Samsung, il Galaxy Z Flip 7, potrebbe sorprendere gli utenti europei con una scelta in controtendenza rispetto al passato: abbandonare il chip Exynos 2500 in favore del più performante Snapdragon 8 Elite di Qualcomm. Secondo indiscrezioni provenienti dalla Corea del Sud, il SoC proprietario verrà utilizzato esclusivamente per i modelli destinati al mercato interno, mentre la variante globale, Italia inclusa, monterà il chipset americano. Una decisione che riflette le difficoltà nello sviluppo dell’Exynos 2500, già emerse con la serie Galaxy S25, e che ha spinto Samsung a uniformare la piattaforma hardware a livello mondiale.
Il Flip 7 potrebbe quindi beneficiare di una maggiore potenza e migliore efficienza energetica, elementi fondamentali per un dispositivo compatto e votato alla versatilità. Tuttavia, il ritorno dell’Exynos è previsto già con i Galaxy S26, alimentando l’ipotesi di una strategia sempre più segmentata e incerta sul fronte dei chipset.
Galaxy Z Fold 7 spunta su Geekbench: conferme su Snapdragon 8 Elite e One UI 8.0
Il Galaxy Z Fold 7 ha fatto la sua prima comparsa ufficiale nei benchmark di Geekbench, confermando alcune delle specifiche più attese. Identificato con la sigla “SM-F966N”, il dispositivo testato corrisponde alla versione destinata al mercato sudcoreano e monta il potente Snapdragon 8 Elite for Galaxy, affiancato da 12 GB di RAM. Il pieghevole arriva già equipaggiato con Android 16 e l’interfaccia personalizzata One UI 8.0, segno che Samsung è pronta a puntare tutto sull’esperienza software ottimizzata sin dal lancio. I punteggi ottenuti parlano di 2.617 punti in single-core e 9.369 in multi-core, numeri che riflettono un notevole passo avanti nelle performance.
Secondo le indiscrezioni, il Galaxy Z Fold 7 debutterà ufficialmente a luglio e porterà con sé un display interno ampliato a 8 pollici e uno schermo esterno da 6,5 pollici, il tutto in una scocca più sottile grazie all’utilizzo del titanio. Confermata anche una fotocamera principale da 200 megapixel e una batteria da 4.400 mAh, ma resta l’amaro in bocca per la ricarica ferma a 25 W, ben lontana dalle aspettative di un upgrade a 45 W.
Galaxy S26, moduli più sottili con l’inkjet: Samsung rivoluziona le fotocamere
Samsung si prepara a introdurre un’importante innovazione nella serie Galaxy S26, grazie a un nuovo processo di stampa a getto d’inchiostro sviluppato da Samsung Electro-Mechanics. La tecnologia inkjet, destinata a sostituire i tradizionali film oscuranti all’interno dei moduli fotografici, permetterà di applicare un inchiostro opaco direttamente tra le lenti. Questa soluzione ridurrà lo spessore complessivo dei moduli e migliorerà la resa delle immagini, eliminando riflessi e distorsioni come flare e ghosting. La novità sarà applicata sulla “rib surface”, ossia l’area di contatto tra due lenti contigue, spesso responsabile di rifrazioni indesiderate. Il cosiddetto “ring pattern”, già citato in un brevetto del 2018, potrà ora essere impiegato su scala industriale, offrendo a Samsung un vantaggio competitivo tangibile.
Con la corsa agli smartphone ultra-compatti sempre più accesa, questa evoluzione tecnica potrebbe rappresentare un punto di svolta: l’adozione di moduli più sottili consentirà non solo un design più elegante, ma anche una maggiore libertà nella disposizione interna delle componenti. Il Galaxy S26 potrebbe essere il primo a beneficiarne già nel 2026, mentre i partner della catena produttiva avrebbero già avviato i preparativi. In un settore in cui ogni millimetro conta, Samsung continua a dimostrare la propria leadership nell’innovazione fotografica mobile.
Samsung dà il via al beta test di One UI 8: si parte dai Galaxy S25 in Corea del Sud
Samsung ha ufficialmente avviato il programma di beta testing della nuova interfaccia One UI 8.0, costruita sulla base di Android 16. I primi a poterla provare sono gli utenti sudcoreani in possesso dei Galaxy S25, Galaxy S25+ e Galaxy S25 Ultra, che possono già scaricare la versione preliminare tramite l’app Samsung Members. L’avvio della fase di test era stato anticipato da un banner comparso sull’app, che invitava alla registrazione al programma di anteprima. Anche se al momento il rollout è limitato alla Corea del Sud, è plausibile che venga presto esteso ad altri mercati chiave (Italia esclusa).
L’aggiornamento non cambia il design della UI, ma introduce numerose ottimizzazioni e nuove funzioni pensate per sfruttare al meglio le potenzialità di Android 16. Tra le novità più interessanti spiccano le evoluzioni del Galaxy AI, ora più intelligente e in grado di comprendere meglio il contenuto visivo o audiovisivo visualizzato dall’utente grazie alla multimodalità avanzata. La nuova versione del sistema operativo mobile di Samsung include anche miglioramenti nei suggerimenti personalizzati, grazie alle nuove versioni delle funzioni Now Bar e Now Brief, che interagiscono con Live Updates di Android 16 per offrire notifiche contestuali ancora più precise e rilevanti. Dal punto di vista della sicurezza, Samsung ha integrato Knox Vault, un sistema che protegge i dati sensibili attraverso un processore e una memoria dedicati. Gli utenti possono inoltre scegliere di elaborare i dati generati dall’intelligenza artificiale direttamente sul dispositivo, evitando che vengano trasferiti nel cloud, così da mantenere un controllo più rigoroso sulla propria privacy. Anche il comparto audio beneficia di interessanti migliorie: One UI 8 supporta infatti Auracast, permettendo la connessione a trasmissioni sonore tramite QR code e Bluetooth LE. Questo semplifica la condivisione audio con dispositivi come i Galaxy Buds 3 o apparecchi acustici, rendendo il sistema più accessibile ed eliminando procedure complesse. Samsung ha inoltre rinnovato l’app Reminder con un’interfaccia più intuitiva, funzionalità vocali per aggiungere impegni e opzioni per condividere liste di attività con amici o familiari. Parallelamente, la funzione Quick Share è stata ottimizzata con una divisione tra invio e ricezione dei file, migliorando la chiarezza e la rapidità nell’utilizzo. Infine, l’assistenza post-vendita è stata semplificata con un sistema di registrazione via QR code o NFC, eliminando la necessità di compilare lunghi moduli cartacei o online. La One UI 8 sarà preinstallata sui futuri Galaxy Z Fold 7 e Z Flip 7, e si preannuncia come un passo importante verso un ecosistema Samsung più intelligente, integrato e sicuro. Per aderire alla beta è necessario registrarsi tramite Samsung Members e poi procedere con l’installazione dalle impostazioni di sistema.
Tutte le novità di Samsung One UI 8 Beta 1, changelog integrale incluso
Samsung accelera il passo sul fronte software e, a pochissime settimane dal rilascio stabile della One UI 7, inaugura la fase di beta test pubblica della One UI 8, disponibile inizialmente per tutta la gamma Galaxy S25. L’obiettivo è chiaro: colmare il divario con Android 15 e riallinearsi al ritmo degli aggiornamenti dettato da Google. Sebbene non rappresenti una rivoluzione come la release precedente, la nuova interfaccia introduce numerose migliorie che toccano funzionalità chiave e aspetti quotidiani dell’uso degli smartphone Samsung.
Tra le novità principali spicca l’evoluzione di Quick Share, ora attivabile direttamente dai Quick Settings per inviare file senza passare da app esterne. Anche il file manager I Miei File cambia volto, con una riorganizzazione delle categorie e l’aggiunta della sezione “file recenti” per un accesso immediato ai contenuti. Sul fronte estetico, l’app Meteo guadagna animazioni più realistiche e trasparenze, mentre il browser Samsung Internet rinnova l’interfaccia del menu overflow, rendendolo più intuitivo e personalizzabile.
Notevole anche il potenziamento del multitasking: la modalità split screen 90:10, già nota in ambiente OnePlus, permette di tenere una delle due app quasi invisibile fino al tocco, rendendo lo scambio tra app più fluido. Le app Promemoria e Calendario sono ora maggiormente integrate, con promemoria suggeriti, categorie personalizzabili e la possibilità di aggiungere eventi in modo predittivo. Non mancano nuove routine in modalità automatica, miglioramenti in Samsung Health (tra cui le sfide di corsa a distanza e i promemoria alimentari), novità per la fotocamera e un significativo rafforzamento delle impostazioni per sicurezza e accessibilità.
Nel changelog ufficiale si evidenziano anche miglioramenti alla Cartella protetta, che può essere completamente nascosta e cifrata, il supporto a Auracast per condividere audio su più dispositivi, e la possibilità di associare apparecchi acustici Bluetooth con più semplicità. In sintesi, la One UI 8 Beta 1 rappresenta un passo solido verso un’esperienza d’uso sempre più personalizzabile, accessibile e moderna, pronta a gettare le basi per la prossima versione stabile del software Samsung.
Samsung Internet si rinnova: un design più moderno e armonioso
Samsung ha aggiornato il suo browser predefinito per smartphone e tablet Galaxy introducendo un design più pulito e coerente con l’ultima versione 28.0.2.43. La novità più evidente riguarda il menu, che abbandona il precedente stile a pannello esteso per tutta la larghezza dello schermo per adottare una scheda “sospesa” che lascia qualche spazio ai bordi, donando un aspetto più leggero e moderno. Inoltre, Samsung ha uniformato i colori delle icone di navigazione, eliminando il contrasto tra icone blu e nere e optando per un look totalmente nero che contribuisce a una maggiore armonia visiva.
Anche la pagina dedicata alla personalizzazione del menu ha subito un restyling analogo, con un box icone più stretto e un layout più ordinato. Questo aggiornamento non solo migliora l’estetica, ma rende anche l’esperienza d’uso più intuitiva e gradevole, in linea con il design complessivo della One UI 8. L’aggiornamento viene distribuito gradualmente, partendo dai modelli Galaxy S25, e si può installare facilmente tramite il menu aggiornamenti nelle impostazioni del browser.
Novità Apple
Solarium, il nuovo volto di Apple: interfaccia unificata da iPhone a Mac
Apple è pronta a riscrivere le regole del design software con “Solarium”, nome in codice della più grande rivoluzione estetico-funzionale dai tempi di iOS 7 e macOS Big Sur. Il debutto è previsto alla WWDC 2025 e porterà un’interfaccia coerente su tutti i dispositivi dell’ecosistema: da iOS a macOS, passando per iPadOS, watchOS e tvOS. Ispirato alla trasparenza e al minimalismo introdotti con visionOS, Solarium punta a eliminare le discrepanze visive tra le piattaforme, con pulsanti adattivi, finestre dinamiche e widget tridimensionali. Il risultato? Un’esperienza utente fluida e continua, che trasforma il passaggio tra i device in un gesto naturale. Ma la rivoluzione non si ferma all’estetica: Solarium sarà il ponte perfetto per l’integrazione delle nuove funzioni di Apple Intelligence, traghettando Cupertino verso una nuova era fatta di AI on-device, coaching sanitario evoluto e automazione intelligente.
iOS 19: in arrivo il trasferimento eSIM da iPhone ad Android
Secondo un recente report, Apple sarebbe pronta ad abbattere uno storico muro tra i suoi dispositivi e il mondo Android: iOS 19 potrebbe infatti supportare il trasferimento wireless delle eSIM da iPhone ad Android. L’indiscrezione nasce da un’analisi condotta da Mishaal Rahman (Android Authority), che ha individuato nel codice della beta di Android 16 QPR1 una serie di riferimenti a questa funzionalità inedita. In particolare, l’app SIM Manager di Google – oggi impiegata per la migrazione delle eSIM tra dispositivi Android – include stringhe che sembrano preparare il sistema a ricevere eSIM provenienti da iOS. Tra le novità attese su iOS 19, spicca la possibile introduzione della sezione “Trasferisci su Android” nel menu Impostazioni > Generali > Trasferisci o inizializza iPhone, con un pulsante “Altre opzioni” per attivare manualmente la procedura tramite QR code, session ID e passcode generati dallo smartphone Apple. L’implementazione, spinta con ogni probabilità dalle richieste degli operatori telefonici, punta a ridurre la necessità di interventi da parte del customer care durante un cambio di dispositivo. Resta da capire se ci sarà una reciprocità con la possibilità, al contrario, di trasferire le eSIM da Android verso iPhone. Tutti i dettagli potrebbero emergere ufficialmente durante il prossimo evento per sviluppatori organizzato da Apple.
Apple sperimenta un sensore da 200 MegaPixel: l’iPhone guarda al Galaxy S25 Ultra
Secondo nuove indiscrezioni provenienti dalla Cina, Apple starebbe testando un sensore da 200 megapixel per il modulo principale dei futuri iPhone, una mossa che richiama da vicino quanto già fatto da Samsung con la serie Galaxy S25 Ultra. La notizia, rilanciata dal noto leaker Digital Chat Station, suggerisce che la novità non farà parte della gamma iPhone 17 – dove si prevede l’arrivo della lente periscopica da 48 megapixel – ma potrebbe debuttare nei modelli successivi. L’introduzione di un sensore così avanzato permetterebbe di migliorare sensibilmente la qualità delle immagini nelle fasce di zoom comprese tra 2,1x e 4,9x, oggi considerate un punto debole nei Pro attuali, garantendo transizioni più fluide e coerenti senza la necessità di un’ottica intermedia. Anche se questa soluzione non potrà sostituire del tutto l’efficacia di una lente dedicata per lo zoom, potrebbe offrire un miglioramento tangibile dell’esperienza fotografica, segnando un importante passo avanti per gli iPhone nel settore imaging.
Inviti di Apple si aggiorna alla versione 1.2: ecco come diventa più efficace
Apple ha rilasciato l’aggiornamento 1.2 per la sua app Inviti, migliorando sensibilmente l’esperienza di organizzazione degli eventi digitali. Questa versione introduce una novità importante: la possibilità di aggiungere un riquadro con link diretto a contenuti contestuali all’evento, come liste dei regali, elenchi di cibi da portare o programmi di viaggio. In questo modo, gli invitati possono accedere facilmente a tutte le informazioni utili per la partecipazione, rendendo l’organizzazione molto più fluida e interattiva. Inviti si conferma così un vero e proprio hub per eventi, offrendo anche strumenti per personalizzare inviti con foto, font, indicazioni stradali e meteo, e permettendo l’invio tramite link condivisibili su diverse piattaforme, non solo su iMessage ma anche WhatsApp e altri servizi. Questa funzione rende l’app ancora più versatile e accessibile, consentendo a chiunque di rispondere anche senza un account Apple, ampliando di fatto il suo raggio d’azione e la comodità per gli utenti.
Apple di nuovo nel mirino dell’Europa: l’anti-steering potrebbe costare caro
Dopo la prima maxi-multa da 500 milioni di euro, Apple rischia ora una nuova sanzione da parte dell’Unione Europea per il mancato rispetto delle regole imposte dal Digital Markets Act. Il nodo resta l’anti–steering, ovvero le pratiche che impedivano agli sviluppatori di informare gli utenti su opzioni di pagamento alternative all’App Store. Nonostante Cupertino abbia introdotto alcune modifiche, come la possibilità di includere link esterni nelle app, le condizioni restano troppo restrittive secondo la Commissione. In particolare, la limitazione a un solo link per applicazione e la commissione imposta del 27% sulle transazioni esterne sono state ritenute in contrasto con lo spirito della legge, che punta a garantire maggiore libertà e trasparenza nel mercato digitale europeo. Apple ha ora tempo fino a fine giugno per conformarsi pienamente, altrimenti rischia multe periodiche che potrebbero pesare ulteriormente sul bilancio e sull’immagine della società.
Trump sfida Apple: niente rincari sugli iPhone, le tariffe si assorbono
Nonostante l’annuncio dell’amministrazione Trump di una nuova ondata di tariffe del 25% sui dispositivi elettronici prodotti all’estero, il Consiglio economico degli Stati Uniti ha chiarito che Apple non dovrebbe trasferire questi costi sui consumatori. Kevin Hassett, direttore del Consiglio, ha dichiarato che Cupertino ha la forza economica per assorbire l’impatto delle imposte senza aumentare i prezzi degli iPhone. L’obiettivo del governo resta quello di incentivare il rientro della produzione negli USA, ma senza penalizzare direttamente i clienti finali. Sebbene la costruzione di nuovi impianti negli Stati Uniti comporti spese elevate, gli analisti prevedono che Apple opterà per mantenere stabili i prezzi, proteggendo così la propria base utenti. Intanto, il settore tech attende di capire se la misura influenzerà anche altri colossi e quali contromosse verranno adottate prima dell’entrata in vigore prevista per fine giugno.
Novità Google
Google Meet chiude il capitolo Duo: una svolta verso un’esperienza unificata
Google sta per porre definitivamente fine a Duo, il servizio di videochiamate rivolto al pubblico consumer, integrandolo completamente in Meet. Sebbene Duo non sia più disponibile come app indipendente, il suo protocollo rimane ancora attivo per le cosiddette “chiamate legacy” in cui uno degli utenti non ha aggiornato Meet. A partire da oggi, l’app Google Meet inizierà a mostrare popup di avviso per informare gli utenti che queste chiamate legacy saranno progressivamente sostituite da quelle basate sul protocollo Meet, con lo switch-off completo previsto per settembre 2025. Durante questa transizione, sarà necessario esportare cronologia e video messaggi, che verranno eliminati. Alcune funzioni iconiche di Duo come la modalità famiglia, Knock Knock e il risparmio dati saranno perse, ma Meet garantirà una qualità audio-video superiore e nuove funzionalità avanzate come trascrizioni in tempo reale, condivisione schermo e cifratura cloud per una sicurezza maggiore. L’unica eccezione riguarda per ora gli smart display Nest, che continueranno a supportare le chiamate legacy fino a ulteriori aggiornamenti, per i quali non sono ancora note tempistiche precise. Questa mossa conferma la volontà di Google di semplificare e migliorare l’esperienza di comunicazione video su tutte le sue piattaforme.
Google Drive si ispira a YouTube (ma con cautela)
Con un rollout programmato dal 9 giugno 2025, Google Drive integrerà una funzione che permetterà agli utenti di visualizzare quante volte un video è stato aperto. La novità, che farà parte della sezione Analytics accessibile dal pannello “dettagli” dei file video condivisi, rappresenta un primo timido passo verso un’esperienza più interattiva, ispirata al mondo di YouTube. Per ora si tratta di una funzione basilare: niente minuti visualizzati, né tassi di ritenzione o coinvolgimento. Tuttavia, la direzione è chiara e potrebbe preludere a strumenti di analisi più approfonditi nel prossimo futuro. Anche se alcuni utenti potrebbero interrogarsi sull’utilità concreta di sapere quante volte è stato visualizzato un video caricato su Drive, è indubbio che si tratti di un miglioramento funzionale che arricchisce l’esperienza d’uso, soprattutto in contesti lavorativi o educativi dove la tracciabilità dell’accesso ai contenuti multimediali può avere un suo valore.
Android, stretta sul modding: Google cambia le regole del gioco
Più controversa, invece, è la prossima novità. Con l’entrata in vigore delle modifiche alla Play Integrity API, Google ha ufficialmente inasprito i controlli sui dispositivi Android modificati, colpendo duramente la comunità di modder che utilizza root e custom ROM per personalizzare l’esperienza d’uso. Ora, per essere considerato “genuino”, un dispositivo non solo dovrà essere privo di modifiche, ma dovrà montare una build certificata da Google. Di conseguenza, tutte le ROM personalizzate vengono automaticamente escluse, e già lo sblocco del bootloader può far fallire alcuni controlli critici. Questo implicherà limitazioni serie per l’accesso ad app bancarie, sanitarie, di streaming e ai giochi multiplayer online, dove la sicurezza e l’integrità del client sono considerate prioritarie. Il tentativo di Google di alzare il livello di sicurezza si scontra con la libertà d’uso e di personalizzazione su cui Android ha costruito parte del suo successo. Non è ancora una chiusura totale verso il modding, ma la direzione intrapresa è chiara e sempre più vincolata all’hardware e alle certificazioni ufficiali. Anche se le modifiche erano già state annunciate nel 2024, il loro impatto concreto si sta manifestando solo ora, e per molti sviluppatori indipendenti potrebbe segnare un punto di svolta difficile da digerire.
Google TV si rifà il look: arriva il Material 3 Expressive
Google sta portando avanti un rinnovamento grafico dell’intero ecosistema Android, e uno dei prossimi protagonisti sarà proprio l’app Google TV, pronta ad abbracciare il linguaggio visivo Material 3 Expressive. Dopo i primi assaggi con Meet, Chat, Foto e Fitbit, anche la piattaforma dedicata all’intrattenimento domestico mostra finalmente i segni del nuovo stile, come rivelato da un’attenta analisi dell’APK (versione 4.39.3208.761013668) condotta da Android Authority. La trasformazione più evidente è la rielaborazione cromatica: il blu prende il posto del grigio, rendendo l’interfaccia più vivace, leggibile e coerente con il tema scuro dominante. Elementi come l’icona di ricerca e i tasti del menu inferiore appaiono ora più prominenti, migliorando la navigazione. Il pulsante a pillola per l’accesso ai contenuti video è stato ingrandito, così come il tasto flottante “TV nelle vicinanze”, che assume ora una colorazione blu acceso. Le modifiche non si fermano all’estetica: l’obiettivo di Google è migliorare l’usabilità, armonizzando l’esperienza utente su tutte le piattaforme.