San Siro, maxi-inchiesta sulle curve: condannati a 10 anni Andrea Beretta e Luca Lucci

Prima svolta giudiziaria nell'inchiesta sul tifo organizzato milanese: pesanti condanne per due figure di spicco delle curve di Inter e Milan, accusate di reati gravi legati a comportamenti intimid@tori e attività illecite.

San Siro, maxi-inchiesta sulle curve: condannati a 10 anni Andrea Beretta e Luca Lucci

È arrivata la prima, pesante sentenza nel procedimento giudiziario che da mesi scuote il mondo del tifo organizzato milanese. La giudice per l’udienza preliminare di Milano, Rossana Mongiardo, ha condannato a dieci anni di reclusione due nomi simbolo del panorama ultrà nazionale: Andrea Beretta, ex leader della Curva Nord interista e collaboratore di giustizia, e Luca Lucci, a capo della Curva Sud milanista.

La sentenza, pronunciata nel tardo pomeriggio di lunedì 17 giugno, rappresenta il primo capitolo giudiziario della maxi inchiesta condotta dalla Procura di Milano sui legami tra il tifo organizzato e le attività crimin@li che gravitavano intorno allo stadio Meazza. Beretta, che ha collaborato con gli inquirenti, era imputato per l’uccisione di Antonio Bellocco — figura nota nell’ambiente nerazzurro e con legami con la ’ndrangheta — oltre che per associazione a delinquere con aggravante mafiosa.

Lucci, già al centro di numerose polemiche per episodi di violenz@ e noto per la sua influenza sulla tifoseria rossonera, è stato condannato per aver commissionato il tentato omicidio dell’ultrà Enzo Anghinelli e per il suo ruolo in un’associazione a delinquere.

Mentre nell’aula bunker di San Vittore veniva letta la sentenza, un folto gruppo di ultrà rossoneri si è radunato all’esterno in segno di solidarietà verso i propri leader. I tifosi hanno esposto uno striscione emblematico: «Ultras, amicizia, lealtà, fratellanza, @ggregazione. Noi siamo la curva Sud, non siamo un’associazione».

Una dichiarazione che rivendica l’identità storica e sociale del tifo organizzato, ma che stride fortemente con le accuse e i reati contestati nell’ambito dell’inchiesta, che ha svelato un lato oscuro fatto di affari illeciti, violenze, min@cce e pressioni nei confronti delle società sportive e dei rivenditori di biglietti. L’inchiesta milanese ha infatti gettato nuova luce su dinamiche sotterranee che per anni hanno condizionato la vita delle curve di San Siro. Un mondo spesso percepito come coeso e solidale, ma che in numerosi casi ha fatto emergere legami preoccupanti con la criminalit@ organizzata, dinamiche di potere interno e vere e proprie faide. 

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