Incendi di sterpaglie a San Pietro Vernotico: un pericolo che va oltre i danni materiali

L’incendio divampato nelle campagne di Campo Di Mare mette in luce i rischi concreti per uliveti, viabilità e sicurezza, aggravati da risorse limitate e comportamenti irresponsabili.

Incendi di sterpaglie a San Pietro Vernotico: un pericolo che va oltre i danni materiali

Nella serata di lunedì 16 giugno, le campagne a ridosso di Campo Di Mare, nella marina di San Pietro Vernotico, sono state teatro di un incendio che ha messo a serio rischio uliveti, coltivazioni e la viabilità locale.

Un terreno, che il proprietario stava curando, è stato avvolto dalle fiamme che si sono propagate rapidamente a causa dell’erba secca, un combustibile naturale che favorisce la velocità e l’intensità del fuoco. Nonostante la tempestiva chiamata ai vigili del fuoco, questi ultimi, impegnati in numerosi altri interventi simultanei in tutta la provincia di Brindisi, non hanno potuto intervenire immediatamente, lasciando ai residenti la difficile scelta di fronteggiare autonomamente il rogo per cercare di salvare gli uliveti già indeboliti dalla Xylella.

Il fuoco ha raggiunto anche un casolare utilizzato come discarica, sprigionando un denso fumo nero che ha invaso l’aria della marina di Campo Di Mare, rendendo l’atmosfera irrespirabile e aumentando il pericolo per la popolazione e per la viabilità stradale. Situazioni di questo tipo, purtroppo, sono ormai una costante durante l’estate in molte zone della provincia, dove gli incendi di sterpaglie si moltiplicano quasi quotidianamente.

Il problema non è solo quello ambientale ed economico, con campi, frutteti e uliveti devastati, ma anche un rischio concreto per la sicurezza pubblica. I vigili del fuoco, il cui personale è sempre limitato, si trovano a dover fronteggiare simultaneamente incendi, sinistri stradali, salvataggi e altre emergenze, con tempi di intervento inevitabilmente dilatati.

Nonostante le ordinanze e le campagne di sensibilizzazione che invitano a mantenere puliti i terreni, la pratica pericolosa di appiccare il fuoco per “pulire” i campi sembra non voler diminuire. Molti incendi infatti non sono accidentali, ma causati da comportamenti imprudenti o dolosi, che rischiano di trasformarsi in veri e propri disastri, anche a causa della fragilità ambientale causata dalla siccità e dalla presenza di specie vegetali molto infiammabili. La mancanza di controlli efficaci e di risorse adeguate rende difficile contenere il fenomeno, aggravando la situazione con danni che ricadono su agricoltori, residenti e ambiente.

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