Certamente il risultato delle urne per quanto riguarda il Referendum abrogativo 2025 non contiene dati incoraggianti. Infatti solo il 30% degli aventi diritto si è recato alle urne per poter esprimere il proprio voto, un voto che riguardava argomenti di importanza capitale per il nostro Paese come lavoro e cittadinanza. Il Referendum non è quindi valido. A quanto pare ha vinto il fronte del NO al voto per cui le leggi sul lavoro e sull’ottenimento della cittadinanza italiana rimarranno così come sono.
A promuovere il Referendum negli scorsi mesi era stato proprio il sindacato CGIL capitanato da Maurizio Landini che insieme ad altre forze politiche aveva appunto lanciato il Referendum. La Presidente Giorgia Meloni ha subito criticato il Referendum e lei si è recata ad esempio al seggio, è stata registrata come votante ma non ha voluto ricevere le schede. Adesso a caldo arrivano le parole di Maurizio Landini.
Landini (CGIL): “Obiettivo era quorum”
Maurizio Landini, segretario generale della CGIL commenta a caldo i risultati del voto al Referendum. Landini prende atto che certamente il Referendum non è passato e quindi non raggiungendo il 50%+1 degli aventi diritto le leggi in questione rimarranno così come sono. E non nasconde neanche la delusione per la bassa percentuale.
“Il nostro obiettivo era raggiungere il quorum, è chiaro che non lo abbiamo raggiunto.Oggi non è una giornata di vittoria” – ha commentato Maurizio Landini che però afferma che ci sono dei numeri positivi da cui poter riapartire. Parlando nel corso della conferenza stampa post Referendum il segretari generale ha affermato che tali temi resteranno sul tavolo.
“Contemporaneamente gli ultimi dati ci dicono che sono oltre 14 milioni le persone che hanno votato nel nostro paese cui si aggiungeranno gli italiani all’estero: un numero importante, un numero di partenza. I problemi che abbiamo posto con i referendum rimangono sul tavolo” – ha detto quindi Landini.