Sarà presentata oggi, nell’ambito di un webinar promosso da MC. Mostra Convegno Expocomfort, una nuova ricerca che approfondisce il complesso legame tra costi energetici e competitività del sistema industriale italiano. Lo studio, elaborato da esperti del settore energetico e dell’economia industriale, analizza l’impatto delle tariffe dell’energia elettrica e del gas sul tessuto produttivo nazionale, con particolare attenzione ai comparti ad alta intensità energetica. Il webinar, che vedrà la partecipazione di rappresentanti del mondo imprenditoriale, istituzionale e accademico, punta a stimolare un confronto costruttivo sui principali fattori che determinano il divario tra l’Italia e gli altri Paesi europei in termini di costo dell’energia.
La ricerca evidenzia inoltre le conseguenze di questo gap sulla competitività delle imprese italiane, sull’attrattività degli investimenti e sulla capacità di innovazione del settore manifatturiero. Durante l’evento, verranno anche presentate proposte operative per ridurre i costi strutturali dell’energia, migliorare l’efficienza della rete e incentivare l’adozione di fonti rinnovabili, con l’obiettivo di rendere più sostenibile e resiliente il sistema energetico nazionale.
L’appuntamento odierno rappresenta un momento chiave nel percorso di preparazione verso la prossima edizione di Mostra Convegno Expocomfort, punto di riferimento internazionale per l’efficienza energetica, le tecnologie sostenibili e le soluzioni per il comfort abitativo e industriale. Nel corso del 2024, il prezzo dell’elettricità sul mercato all’ingrosso italiano (la Borsa elettrica nazionale) si è attestato su una media annua di circa 108 euro per megawattora (€/MWh).
Un livello sensibilmente più elevato rispetto a quello registrato nei principali mercati europei, dove i costi si sono mantenuti decisamente più bassi: in Germania il prezzo medio si è fermato a 78 €/MWh, in Spagna a 63 €/MWh e in Francia addirittura a 58 €/MWh. Questi dati evidenziano un differenziale crescente rispetto all’anno precedente, segnalando un consolidamento del divario competitivo sul fronte energetico tra l’Italia e i partner europei. Nonostante nei primi mesi del 2025 si sia registrata una flessione generalizzata dei prezzi elettrici in tutte le principali Borse continentali effetto combinato del calo dei costi delle materie prime, dell’incremento delle fonti rinnovabili e di una domanda relativamente stabile il gap tra l’Italia e gli altri Paesi europei resta marcato.
Questo persistente scarto rischia di incidere negativamente sulla competitività delle imprese italiane, in particolare quelle energivore, e rende ancora più urgente una riflessione strutturale sulle politiche energetiche nazionali, sull’efficienza della rete, sui costi di sistema e sull’accelerazione della transizione verso fonti più sostenibili e meno soggette alla volatilità dei mercati internazionali.