Magi travestito da fantasma in aula: espulso da Fontana, Meloni Sorride

Riccardo Magi di Più Europa entra alla Camera vestito da fantasma per protestare contro il silenzio sui referendum, viene espulso da Fontana mentre Meloni ironizza sulla coerenza dell’opposizione.

Magi travestito da fantasma in aula: espulso da Fontana, Meloni Sorride

Un fuori programma surreale ha scosso l’Aula della Camera dei Deputati durante il premier time di oggi, mercoledì 14 maggio 2025. Il deputato di Più Europa, Riccardo Magi, ha fatto il suo ingresso travestito da fantasma, coperto da un lenzuolo bianco con la scritta “referendum”, per protestare contro il silenzio istituzionale sui referendum previsti per l’8 e 9 giugno.

L’azione, tanto simbolica quanto provocatoria, non è passata inosservata: il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha all’istante richiesto l’espulsione di Magi, che è stato portato via di peso dai commessi di Montecitorio, tra lo stupore dei presenti e un sorriso divertito della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Mentre veniva accompagnato fuori, Magi non ha trattenuto il suo messaggio, urlando verso la premier: “Si ricorda, presidente Meloni, quando accusava i governi di silenziare i referendum, di sfavorire la partecipazione? Se lo ricorda? Era il 2016 e il 2022!”.

Un riferimento diretto alle posizioni espresse in passato dalla leader di Fratelli d’Italia, che in più occasioni aveva criticato i governi per aver ostacolato la partecipazione popolare alle consultazioni referendarie. La protesta di Magi si inserisce in un contesto di forte tensione politica: i referendum di giugno, che riguardano temi come la cittadinanza e il lavoro, sono stati oggetto di aspre polemiche, con l’opposizione che accusa il governo di non informare adeguatamente i cittadini e di favorire l’astensionismo per far fallire il quorum.

L’azione di Magi, ispirata alle storiche proteste di Marco Pannella, ha scatenato reazioni contrastanti. Il capogruppo di Forza Italia, Paolo Barelli, ha aperto il suo intervento con una battuta: “Signor presidente, non le chiedo sul carnevale…”, prima di passare a un’interrogazione sulle politiche ambientali del governo.

La premier Meloni, rispondendo a una domanda di Italia Viva, ha colto l’occasione per commentare l’episodio: “La situazione internazionale è complessa, ma i dati raccontano un’Italia che va meglio di prima. Penso che i cittadini vedano un cambio di passo con una linea più chiara, anche rispetto a un’opposizione che fa riforme al governo e poi referendum per abolirle”. Un riferimento indiretto alla protesta di Magi, che la premier ha usato per sottolineare la presunta incoerenza dell’opposizione.

Non sono mancate critiche anche dal centrosinistra. Matteo Renzi, in un post su X, ha definito l’azione di Magi “una pagliacciata che non serviva”, sostenendo che “vestirsi da fantasma è l’ennesimo regalo alla premier: toglie visibilità ai contenuti seri e regala facile propaganda alla destra”. Secondo Renzi, Meloni, che “viene raramente in Parlamento”, andrebbe sfidata sui contenuti, come avrebbero fatto oggi Maria Elena Boschi ed Elly Schlein, piuttosto che con gesti simbolici che rischiano di distogliere l’attenzione dai temi cruciali.

L’episodio ha riacceso il dibattito sulla partecipazione democratica e sul ruolo dei referendum in Italia, evidenziando le profonde divisioni tra maggioranza e opposizione. Resta da vedere se la provocazione di Magi riuscirà a portare maggiore attenzione sui referendum di giugno o se, come temono alcuni, finirà per essere solo un’arma in più per la propaganda governativa. 

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