È un episodio bruttissimo e sconcertante quello avvenuto all’alba di sabato 10 maggio in un hotel di via Napo Torriani, a pochi passi dalla stazione Centrale di Milano. Un uomo di 35 anni ha pugnalato un collega durante un turno di lavoro, per poi darsi alla fuga. Il nemico è un detenuto nella casa circondariale di Bollate che si trovava fuori dalla struttura penitenziaria grazie a un permesso per lavoro esterno, ma che non ha fatto ritorno nella casa circondariale nella notte precedente, violando le condizioni imposte dal regime di semilibertà.
Secondo quanto riferito da fonti investigative all’Ansa, il 35enne lavorava come receptionist proprio nell’albergo dove si è consumata l’affronto. La persona purtroppo coinvolta è un collega di 50 anni, impiegato come barman nella stessa struttura. I due, secondo una prima ricostruzione, avrebbero avuto un violento alterco sfociato rapidamente nel sangue: il detenuto avrebbe estratto una lama e colpito il collega con più fendenti, ferendolo gravemente al collo e al torace.
I soccorsi del 118 sono intervenuti prontamente e hanno trasportato l’uomo colpito, in condizioni critiche all’ospedale Niguarda di Milano, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza. Le sue condizioni sono, molto gravi e la prognosi rimane riservata. Sul luogo dell’affronto sono giunti anche gli agenti della Polizia di Stato e la Scientifica, che hanno effettuato i rilievi e raccolto testimonianze per ricostruire con esattezza l’accaduto. Lo strumento del delitto, una lama con la lama spezzata, è stata ritrovata poco distante dalla scena.
Sono in corso accertamenti per capire se il nemico abbia utilizzato mezzi pubblici per fuggire, approfittando della vicinanza con la stazione ferroviaria e la metropolitana. L’uomo è considerato altamente pericoloso. Stava scontando una pena definitiva per un efferato femminicidio avvenuto nel 2016 a Castel Volturno, in provincia di Caserta. Allora, aveva sgozzato una giovane escort di 23 anni in un hotel frequentato da clienti coinvolti in ambienti di prostituzione e sostanze stupefacenti. Dopo quel delitto era riuscito a fuggire all’estero e, solo due anni dopo, nel 2018, era stato arrestato in Germania e successivamente estradato in Italia.
Ora è caccia all’uomo in tutta l’area milanese. Le forze dell’ordine hanno avviato un’intensa operazione di ricerca e stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, comprese quelle della stazione, nel tentativo di ricostruire il percorso seguito dal fuggitivo e intercettarne gli spostamenti. L’accaduto solleva ancora una volta interrogativi sul sistema dei permessi premio per i detenuti e sulla valutazione del rischio legato alla concessione di misure alternative alla detenzione, soprattutto nei confronti di soggetti con condanne per reati particolarmente violenti.