Quel bacio in San Pietro che ha sconvolto il mondo: “È solo amore”, dicono Juan e Bruno

Il bacio spontaneo tra Juan e Bruno in Piazza San Pietro durante l’elezione di Papa Leone XIV, ripreso dalle telecamere vaticane, è diventato un simbolo globale di amore e inclusione, suscitando dibattiti e reazioni nel 2025.

Quel bacio in San Pietro che ha sconvolto il mondo: “È solo amore”, dicono Juan e Bruno

Un bacio. Un semplice, spontaneo gesto d’amore. Eppure, in Piazza San Pietro, sotto gli occhi delle telecamere vaticane e di una folla in festa per l’elezione di Papa Leone XIV, quel bacio tra Juan e Bruno è diventato un simbolo, un fulmine che ha illuminato il cielo di Roma e acceso dibattiti in tutto il mondo.

«Era solo amore», raccontano i due ragazzi, sorpresi che nel 2025 un gesto così naturale possa ancora fare scandalo.  Juan, argentino, parrucchiere, e Bruno, brasiliano, medico di base, sono una coppia da dodici anni. Si trovavano in Piazza San Pietro per caso, in visita al Vaticano, ignari che quel giorno sarebbe stato annunciato il nuovo Pontefice. «Non lo avevamo pianificato», dice Juan, con un sorriso, dall’aeroporto di Fiumicino, dove i due erano in attesa di proseguire il loro viaggio in Europa.

«Eravamo lì, tra la folla, quando il fumo bianco è salito. La gente ha iniziato a correre, a gridare. Era un momento di gioia collettiva».  Poi, il bacio. Ripreso dalle telecamere della tv vaticana, quel gesto intimo è diventato virale in pochi minuti, trasformandosi in un fenomeno globale. «Ho visto la telecamera che ci inquadrava», racconta Juan.

«Ho detto a Bruno: “Guarda, ci stanno filmando”. E l’ho baciato. È stato istintivo, naturale». Nessuna provocazione, nessuna messa in scena. Solo un momento di connessione tra due persone che si amano.  Ma in un contesto così solenne e tradizionalmente religioso, quel bacio ha assunto un significato più grande. Per molti, un gesto di sfida alle convenzioni. Per altri, un simbolo di speranza e inclusione.

«Non cercavamo nulla», insistono i due. «Ma ora capiamo perché è diventato importante. Anche noi abbiamo diritto di essere rappresentati».  Le reazioni non si sono fatte attendere. Messaggi di sostegno da amici e sconosciuti, ma anche critiche feroci. «Molte persone ci hanno scritto cose dure», ammette Bruno. «Ma non ci toccano. Chi ci conosce sa chi siamo. Il nostro amore è più forte di qualsiasi giudizio».

A chi li critica, rispondono con semplicità: «Amate di più, criticate di meno».  Juan e Bruno non sono religiosi. «Siamo atei», confessano senza giri di parole. «Quel giorno eravamo semplicemente noi stessi». Eppure, il loro gesto ha aperto un dialogo sulla fede, sull’inclusione e sul ruolo della Chiesa nel mondo moderno. Se potessero parlare con Papa Leone XIV, il messaggio sarebbe chiaro: «L’amore deve venire prima di tutto. La religione senza empatia non serve a nessuno». 

Il loro bacio, diventato iconico, dimostra che anche nel 2025 la lotta per la visibilità e l’accettazione è tutt’altro che finita. «Non era una grande scena, solo un bacio», riflettono. «Eppure ha scioccato. Questo significa che c’è ancora tanto da fare». La loro speranza? Una Chiesa più aperta, che smetta di dividere e inizi ad accogliere.  Mentre il mondo continua a parlare di loro, Juan e Bruno si preparano a tornare alla loro vita, con una certezza: il loro amore, semplice e autentico, è più forte di qualsiasi telecamera o critica. E quel bacio, nato per caso, resterà un grido silenzioso: l’amore vince sempre. 

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