Montesilvano, la polizia cerca sostanze stupefacenti ma trova 162mila euro in contanti a casa di una donna disoccupata

Durante una perquisizione domiciliare finalizzata alla ricerca di sostanze stupefacenti, la polizia ha scoperto 162mila euro in contanti nascosti all'interno di una cassaforte.

Montesilvano, la polizia cerca sostanze stupefacenti ma trova 162mila euro in contanti a casa di una donna disoccupata

Operazione della Squadra Mobile di Pescara a Montesilvano, dove i poliziotti hanno eseguito una perquisizione domiciliare nei confronti di una donna già nota alle forze dell’ordine per precedenti legati al traffico di sostanze stupefacenti. Gli investigatori sospettavano che la donna avesse ripreso l’attività illecita e, per questo, hanno deciso di intervenire nel suo appartamento alla ricerca di sostanze stupefacenti.

Contrariamente alle aspettative, però, non sono stati rinvenuti stupefacenti, ma qualcosa di ancor più sospetto: ben 162.600 euro in contanti, suddivisi in cinque plichi sigillati e accuratamente nascosti all’interno di una cassaforte a muro celata dietro un armadio nella camera da letto. Il ritrovamento ha immediatamente destato l’attenzione degli agenti, anche alla luce del fatto che la donna risulta disoccupata e non ha fornito alcuna spiegazione plausibile circa la provenienza dell’ingente somma.

Ritenendo il denaro con ogni probabilità riconducibile a proventi dell’attività di spaccio, la polizia ha proceduto al sequestro immediato del contante. La Procura della Repubblica di Pescara, informata dell’accaduto, ha subito richiesto la convalida del sequestro effettuato d’urgenza e l’emissione di un decreto di sequestro preventivo, evidenziando come la somma sia presumibilmente frutto di attività illecite e potrebbe essere reinvestita nel traffico di droga. Il giudice per le indagini preliminari (GIP) del Tribunale di Pescara ha accolto pienamente le argomentazioni presentate dalla Procura, disponendo il sequestro preventivo dell’intero importo.

L’indagine prosegue per fare piena luce sulla rete di rapporti e sull’eventuale coinvolgimento della donna in un’organizzazione dedita allo spaccio. La Procura della Repubblica di Pescara ha richiesto la convalida del sequestro effettuato in via d’urgenza dalla polizia, proponendo anche l’emissione di un provvedimento di sequestro preventivo. Nella richiesta, i magistrati hanno sottolineato non solo la dubbia provenienza della somma, ma anche il rischio concreto che tale denaro potesse essere reinvestito in ulteriori attività criminali.

Il giudice per le indagini preliminari (GIP), esaminati gli atti, ha accolto la richiesta della Procura e ha disposto il sequestro preventivo dell’intero importo, confermando l’ipotesi investigativa. Le indagini proseguono per chiarire con precisione la provenienza del denaro e per verificare eventuali collegamenti con reti di spaccio attive nella zona.

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