PENNAPIEDIMONTE – Proseguono senza sosta le complesse operazioni di recupero delle salme dei due vigili del fuoco deceduti durante un intervento nella forra del fiume Avello, nel territorio montano di Pennapiedimonte. Le attività sono coordinate e monitorate dal tavolo di crisi attivato presso la Prefettura di Chieti, che mantiene un costante contatto operativo con tutte le forze impegnate sul campo.
I tecnici del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e i vigili del fuoco stanno esaminando ogni possibile opzione per il recupero, valutando anche l’impiego di ulteriori modalità logistiche e operative. In particolare, è stato attivato il supporto di un gruppo operativo specializzato dei vigili del fuoco, proveniente dal Veneto, addestrato in tecniche di soccorso di derivazione alpinistica.
Questa unità d’élite è in grado di affrontare scenari particolarmente impervi e si sta preparando ad agire non appena le condizioni lo consentiranno. Contestualmente, resta aperta l’ipotesi di un prelievo diretto dall’alto mediante l’impiego di un aeromobile, soluzione che potrebbe accelerare il recupero, ma che richiede una valutazione attenta delle condizioni di sicurezza, meteo e ambientali. “Una squadra del Soccorso Alpino, in collaborazione con il personale dei Vigili del Fuoco si legge in una nota ufficiale della Prefettura di Chieti sta eseguendo operazioni di monitoraggio continuo del livello dell’acqua del fiume Avello, nella speranza di un miglioramento delle condizioni, attualmente ostacolate dall’incremento della portata d’acqua dovuto allo scioglimento delle nevi sulla Maiella”.
La forra in cui si trovano le salme è infatti caratterizzata da un ambiente estremamente impervio, con fitta vegetazione e forti correnti che rendono estremamente pericoloso ogni movimento. Tutte le operazioni vengono pianificate nel rispetto della massima sicurezza per i soccorritori. Il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e il Corpo dei Vigili del Fuoco stanno lavorando in perfetta sinergia, studiando strategie congiunte per garantire una rapida ma sicura estrazione dei corpi.
Nella giornata di ieri, dopo l’individuazione delle due salme, le squadre specializzate in soccorso in forra hanno proceduto a trasferire i corpi su apposite barelle da canyoning. Tuttavia, l’innalzamento repentino del livello dell’acqua ha costretto le squadre a sospendere le operazioni, dopo aver messo in sicurezza le barelle in un’area riparata e fuori dal flusso diretto dell’acqua. Le prossime ore saranno decisive: tutto il dispositivo resta in attesa di un miglioramento delle condizioni ambientali che consenta di portare a termine il recupero, nel rispetto della dignità delle vittime e della sicurezza degli operatori impegnati sul campo.