Un grave episodio di violenza si è verificato a Marano di Napoli, in via Aldo Moro, dove il personale sanitario dell’ambulanza India del presidio di Quarto è intervenuto per prestare soccorso a un paziente psichiatrico in evidente stato di agitazione psicomotoria. Si tratta di un uomo di 43 anni, che, alla vista dei sanitari, ha improvvisamente afferrato una spranga di ferro e si è scagliato contro il mezzo di soccorso, danneggiandolo pesantemente. Il personale del 118, colto di sorpresa e in evidente pericolo, ha richiesto immediato supporto. Sul posto è giunta una seconda ambulanza, proveniente da Qualiano, accompagnata da una pattuglia dei carabinieri.
Solo grazie al loro intervento tempestivo l’uomo è stato bloccato e messo in sicurezza, evitando conseguenze ancora più gravi. Per fortuna, nessun operatore sanitario è rimasto ferito, ma lo spavento tra i soccorritori è stato enorme. L’episodio riaccende i riflettori su una problematica ormai strutturale nella gestione dei pazienti con disturbi psichiatrici, soprattutto in fase acuta.
L’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, da tempo impegnata nella difesa della sicurezza e della dignità del personale sanitario, denuncia una situazione sempre più insostenibile: «Serve una presenza capillare degli psichiatri sul territorio», afferma in una nota ufficiale. «Purtroppo spiegano dall’associazione la gestione centralizzata dei pazienti psichiatrici, soprattutto quando sono già in carico al Dipartimento di Salute Mentale (DSM), è spesso inefficace o del tutto assente in molte aree della nostra regione.
Le unità mobili di psichiatria, che un tempo rappresentavano un valido supporto, oggi non esistono più, e tutto il peso ricade esclusivamente sul personale del 118». Una pressione insostenibile che si traduce in rischi costanti per medici, infermieri e autisti soccorritori. «Per ogni tipo di intervento continua l’associazione si chiama il 118: pazienti psichiatrici in crisi, constatazioni di decesso, cure palliative, assistenza domiciliare avanzata, terapie croniche. L’emergenza sanitaria vera e propria, quella acuta e imprevedibile, è ormai una delle tante cose che ci vengono richieste, quando dovrebbe essere l’unica priorità.
Siamo diventati il pronto intervento per qualsiasi situazione, senza tutele né risorse adeguate». L’episodio di Marano è solo l’ennesimo campanello d’allarme di un sistema che necessita di una riforma profonda e strutturale, soprattutto per quanto riguarda la salute mentale e la sicurezza degli operatori. La richiesta di Nessuno Tocchi Ippocrate è chiara: «Occorre ripensare l’intero modello di presa in carico psichiatrica, restituendo dignità ai servizi territoriali e sicurezza agli operatori. Non possiamo più permetterci di navigare a vista».