Una leggera ma inaspettata scossa di terremoto ha turbato la notte tra il 30 aprile e il 1° maggio in provincia di Brindisi, lasciando molti residenti svegli e preoccupati. Sebbene non si siano verificati danni né a persone né a edifici, l’evento ha attirato l’attenzione per via della sua localizzazione insolita in una zona non particolarmente soggetta a fenomeni sismici.
Il terremoto, registrato alle ore 3:36 del mattino del 1° maggio 2025, ha raggiunto una magnitudo di 2.2 sulla scala Richter. Secondo i dati forniti dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), l’epicentro si trova a circa 6 km a nord-ovest di San Donaci, nel cuore del brindisino, con coordinate geografiche 40.4907 di latitudine e 17.8773 di longitudine. La scossa si è verificata a una profondità superficiale, stimata intorno ai 4 chilometri.
Il sisma è stato avvertito anche in diversi comuni limitrofi, tra cui Mesagne, Tuturano, Cellino San Marco e San Pietro Vernotico. Nonostante la scarsa intensità, il terremoto è stato percepito distintamente dalla popolazione, soprattutto a causa dell’orario notturno in cui si è verificato, quando ogni vibrazione anomala risulta più evidente e spaventosa. Numerose le segnalazioni sui social, dove i cittadini hanno raccontato di essere stati svegliati da un improvviso tremore, manifestando una comprensibile apprensione.
Va sottolineato che eventi sismici di questa portata non sono rari nel contesto italiano, ma risultano piuttosto inconsueti in Puglia e in particolare nella provincia di Brindisi, che non figura tra le aree più sismicamente attive del Paese. Questo spiega la sorpresa e l’allarme generati anche da una magnitudo relativamente bassa.
Tuttavia, gli esperti rassicurano: si è trattato di una scossa isolata, al momento non seguita da repliche o altri segnali di preoccupazione. L’INGV continuerà a monitorare l’area nelle prossime ore per eventuali sviluppi, ma al momento non ci sono elementi che indichino un rischio imminente. La scossa, sebbene lieve, è comunque servita a ricordare l’importanza della prevenzione e dell’informazione anche in zone meno abituate a simili episodi. Il fenomeno, pur nella sua modestia, ha riportato al centro dell’attenzione il tema della vulnerabilità del territorio e dell’importanza di strutture antisismiche, anche laddove i rischi appaiono minori. Resta dunque alto l’interesse della popolazione locale, che attende aggiornamenti ufficiali con la speranza che non si tratti dell’inizio di una nuova fase sismica per il territorio.