La polizia ha fermato e condotto in penitenziario il responsabile dei tre episodi di “needle spiking”, ovvero le punture con ago effettuate sulle natiche delle donne che si sono verificati a Pisa da settembre 2024 a gennaio 2025. Si tratta di un operaio sul quale, grazie alle indagini svolte con cura dalla polizia, sono stati scoperti innumerevoli dettagli, che hanno appunto portato al suo arresto.
Stando a quanto scoperto dagli agenti, l’uomo impiegava buona parte del suo tempo a cercare film a luci rosse sui siti online, in particolare di donne sulle quali venivano effettuate punture di aghi. Al contempo, chiedeva anche dettagli su come poter fare le punture, se facevano male, e si metteva in contatto anche con persone sconosciute per saperne di più.
Dalle indagini è emerso anche che Simone è l’autore del decesso di Vanessa Simoncini, la ventenne di Gallicano deceduta per strangolamento il 7 settembre del 2009. Baroncini aveva preso una cotta per la giovane, ma lei non lo ricambiava, voleva che fossero solo amici. Così il Baroncini decise di mettere fine alla sua vita. All’uomo erano stati dati 16 anni di reclusione, ma era tornato in libertà nel 2022 e da allora aveva deciso di trasferirsi a Volterra.
A smuovere l’interesse su Baroncini è stata la denuncia da parte di due ragazze di 23 e 21 anni, che sono state punte alle natiche con una siringa nel weekend tra il 18 ed il 19 gennaio scorsi. L’episodio è avvenuto nel centro di Pisa e l’autore del gesto era un uomo di mezza età con il volto coperto da un cappuccio.
La ragazza di 23 anni stava passeggiando sul cavalcavia di San Giusto, mentre l’altra di 21 lungo viale Bonaini. L’identikit è stato ricavato dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti sia nella città che nei pressi degli esercizi commerciali.