Bologna, magazzino di 51 mq arredato come una casa e in vendita a 129mila euro

Un magazzino sotterraneo di 51 metri quadri è stato messo in vendita come un appartamento, al prezzo di 129.000 euro, suscitando polemiche per la discrepanza tra la descrizione dell'annuncio e le immagini che mostrano un ambiente inadeguato come abitazione.

Bologna, magazzino di 51 mq arredato come una casa e in vendita a 129mila euro

In un mercato immobiliare sempre più complesso e costoso, fa scalpore un annuncio pubblicato su un sito immobiliare di Bologna: un magazzino sotterraneo di 51 metri quadri è stato messo in vendita come se fosse un appartamento, al prezzo di 129 mila euro, con la dicitura “trattabili”. L’immobile, situato in via San Felice, nel cuore della zona universitaria, ha suscitato indignazione e ironia per la discrepanza tra quanto pubblicizzato e la realtà delle immagini allegate all’annuncio.

Le fotografie mostrano un ambiente chiaramente non residenziale: pareti in pietra grezza, assenza di finestre e luce naturale, un affaccio diretto su un muro, e arredi essenziali (un letto, un microonde, dei sanitari) inseriti in quello che sembra a tutti gli effetti un deposito adattato. La descrizione dell’annuncio, però, gioca sull’ambiguità: se da una parte si parla apertamente di “magazzino”, dall’altra viene descritto un ambiente che sembrerebbe pronto all’uso abitativo, con tanto di zona cottura e bagno.

A lanciare l’allarme è stata la cooperativa Piazza Grande, da sempre attiva sul fronte dell’emergenza abitativa. Sui social, la cooperativa ha sollevato il dubbio: “Nel titolo dell’annuncio si parla di ‘magazzino’, ma nella descrizione si parla di ‘appartamento’. Si tratta davvero di un appartamento o di un magazzino?”.

La segnalazione ha acceso i riflettori su una problematica diffusa: la speculazione immobiliare che traveste spazi inadeguati come soluzioni abitative, approfittando della crescente difficoltà delle persone a trovare case a prezzi accessibili.

L’agenzia immobiliare inserzionista ha chiarito che l’annuncio è attivo da oltre sei mesi e che l’immobile è regolarmente accatastato come C2, ovvero come magazzino o deposito. Le visite effettuate, precisano, sono state solo per finalità commerciali, e non residenziali.

Per quanto riguarda le fotografie, l’agenzia ha spiegato che l’arredo visibile (letto, microonde, sanitari) è stato posizionato a discrezione del proprietario: “Nessuno può ordinargli cosa fare con la sua roba, né obbligarlo a traslocare prima della vendita”. Tuttavia, questo dettaglio non è passato inosservato e ha sollevato dubbi sull’effettiva trasparenza dell’annuncio.

Questa vicenda è diventata rapidamente simbolo della crisi abitativa che attraversa molte città italiane, Bologna compresa. Con prezzi sempre più elevati e l’offerta abitativa sempre più scarsa, soprattutto per studenti e giovani lavoratori, si moltiplicano soluzioni abitative borderline, spesso ai limiti della legalità o della dignità.

La vendita di un magazzino sotterraneo a prezzo di appartamento è solo l’ennesimo esempio di una deriva preoccupante, che vede lo spazio come una merce da monetizzare a ogni costo, indipendentemente dalla sua funzione originaria o dalla qualità della vita che può garantire.

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