"Israeliani nazi": vandalizzato il murale con Liliana Segre

Non è il primo episodio: già a novembre un altro murale simile era stato deturpato. Questi atti rappresentano un affronto alla memoria e ai testimoni della Shoah.

"Israeliani nazi": vandalizzato il murale con Liliana Segre

Nel cuore di Milano, un nuovo atto vandalico ha colpito l’opera dell’artista Palombo, nota per la sua potente carica simbolica e sociale. Il murale, che ritrae tre degli ultimi sopravvissuti italiani all’olocausto , la senatrice a vita Liliana Segre, la scrittrice Edith Bruck e Sami Modiano, è stato sfregiato nella tarda serata del 15 aprile. Un gesto che non è solo un atto di inciviltà, ma anche un segnale allarmante del clima d’intolleranza che continua a serpeggiare.

Il murale si trova sui muri della caserma di via Michele Amari, a Milano. Ritrae Segre, Bruck e Modiano accanto a Papa Francesco, tutti stilizzati con l’inconfondibile tratto del cartone animato “The Simpsons“, cifra stilistica ricorrente di Palombo. I tre sopravvissuti indossano giubbotti antiproiettile contrassegnati dalla stella di David, mentre il Pontefice regge un cartello con la scritta: “Anti-semitism is every where” – un monito chiaro contro le ostilità razziali e religiose. 

Ma proprio questi simboli sono stati presi di mira: i vandali hanno cancellato il volto di Papa Francesco, le stelle di David sui giubbotti, e hanno modificato la scritta, rimuovendo la parola “semitism”. Come se non bastasse, hanno aggiunto la scritta “Israeliani nazi”, tracciando una equazione tra la stella di David e la svastica nazista, proposta anche in un confronto visivo poco distante.

Questo non è il primo  affronto a un’opera di Palombo. Già nel novembre scorso, un altro murale realizzato sempre a Milano, in via Andrea Doria, all’angolo con piazzale Loreto, era stato vandalizzato. Anche in quel caso, l’opera era un tributo a Segre e Modiano e aveva come obiettivo la sensibilizzazione contro l’antisemitismo. I vandali ne avevano cancellato i volti e le stelle di David gialle, simboli della persecuzione e dello sterminio degli ebrei durante il nazismo.

Questi atti di vandalismo non sono semplici bravate. Sono attacchi deliberati contro la memoria, la storia e il tentativo di mantenere viva l’eredità di chi ha vissuto la tremenda esperienza della Shoah. Sfregiare il volto di Liliana Segre, testimone instancabile contro l’odio e la discriminazione, significa colpire un simbolo di resilienza e di coscienza civile. È un segnale allarmante che mostra quanto sia ancora necessario vigilare, educare e denunciare.

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