Il chirurgo plastico Pietro Gentile interviene a “Mi manda Rai Tre” sul tema dei falsi titoli in chirurgia estetica

Solo attraverso l’impiego di materiali sicuri e approvati, e nel rispetto dei protocolli medici, si può garantire un risultato efficace senza compromettere la salute del paziente.

Il chirurgo plastico Pietro Gentile interviene a “Mi manda Rai Tre” sul tema dei falsi titoli in chirurgia estetica

 Nella puntata di Mi manda Rai Tre andata in onda domenica 13 aprile, si è affrontato un tema tanto delicato quanto attuale: i falsi titoli in chirurgia plastica. A intervenire nel dibattito è stato il chirurgo plastico pescarese Pietro Gentile, professore associato di Chirurgia Plastica Ricostruttiva presso l’Università Tor Vergata di Roma, figura di riferimento a livello nazionale nel settore. Il professor Gentile ha portato la sua esperienza per fare chiarezza su un argomento che spesso genera confusione e, purtroppo, anche danni irreparabili per i pazienti.

Perché un intervento di chirurgia estetica va male? Quando e perché accade?” ha esordito lo specialista puntando l’attenzione su due elementi fondamentali: la sicurezza dell’intervento e l’utilizzo di materiali certificati e appropriati. Il chirurgo ha spiegato come l’uso di sostanze pericolose, come l’olio di silicone vietato sin dai primi anni 2000 rappresenti ancora oggi una minaccia concreta, nonostante i divieti e le raccomandazioni scientifiche.

Sostanze come queste non solo sono vietate, ma possono causare danni estetici permanenti e problemi di salute anche molto gravi ha sottolineato Meglio ricorrere a materiali sicuri e riassorbibili, come l’acido ialuronico, che offre risultati naturali e controllabili nel tempo.” Tra i punti più importanti affrontati in trasmissione, anche la necessità per i pazienti di saper distinguere tra un chirurgo plastico specializzato e un medico estetico.

Il secondo ha evidenziato Gentile non possiede una specializzazione in chirurgia plastica e, di conseguenza, non può offrire lo stesso livello di competenza, né affrontare eventuali complicazioni in maniera adeguata.” Il professore ha ribadito l’importanza di riconoscere e valorizzare il titolo di chirurgo plastico, un percorso di formazione lungo, complesso e altamente qualificante. “Il chirurgo plastico non è un cosmetologo. È un medico specializzato in interventi che richiedono tecnica, sensibilità artistica e profonda conoscenza anatomica.

È fondamentale che i pazienti siano informati e scelgano consapevolmente, per tutelare la propria salute e sicurezza.” Un messaggio chiaro, il suo, rivolto non solo ai telespettatori ma anche alle istituzioni, affinché si rafforzino controlli e campagne di sensibilizzazione per contrastare l’abusivismo e proteggere i cittadini da pratiche rischiose e fuorvianti. 

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