PESCARA – Nuovo affronto in pronto soccorso: infermiere preso a calci e pugni da un 45enne, arrestato in flagranza Un nuovo, preoccupante episodio di crudeltà si è verificato nella serata di giovedì 3 aprile all’interno del pronto soccorso di Pescara, dove un uomo di 45 anni, di origini marocchine, senza fissa dimora e già noto alle forze dell’ordine, ha affrontato un infermiere in servizio, provocandogli lesioni fisiche prima di tentare la fuga.
Secondo quanto ricostruito, il 45enne si trovava nel reparto di emergenza per motivi ancora da chiarire, quando improvvisamente, senza alcun apparente preavviso o causa scatenante, si sarebbe scagliato contro l’operatore sanitario colpendolo violentemente con calci e pugni. L’infermiere, visibilmente scosso e ferito, è stato immediatamente soccorso dai colleghi presenti e sottoposto alle cure mediche. Il referto medico ha confermato un “trauma contusivo alla regione dorsale, lesione escoriata della cute, stato ansioso reattivo e contusione della parte toracica”, con una prognosi di dieci giorni.
Un’affronto brutto che ha riacceso i riflettori sulla questione della sicurezza degli operatori sanitari, troppo spesso esposti a situazioni di rischio mentre svolgono il loro lavoro. Allertati dal personale ospedaliero, sul posto sono prontamente intervenuti i carabinieri del Nucleo Radiomobile di Pescara. All’arrivo dei militari, l’uomo ha reagito in modo rabbioso, inveendo contro di loro e tentando di allontanarsi, ma è stato rapidamente bloccato, non senza resistenza, e arrestato in flagranza di reato.
Attualmente si trova trattenuto nelle celle di sicurezza della caserma dei carabinieri di Pescara Principale, in attesa del giudizio per direttissima. Le indagini proseguono per chiarire meglio le dinamiche dell’episodio e accertare eventuali ulteriori responsabilità. Nel frattempo cresce la preoccupazione tra il personale sanitario, che chiede misure concrete per prevenire ulteriori episodi di crudeltà nei luoghi di cura.
Dopo il violento scontro, ha tentato di fuggire, ma è stato immediatamente fermato dai militari del Radiomobile intervenuti sul posto. Ora è in attesa del processo con rito direttissimo. Il gesto ha provocato sconcerto e indignazione tra il personale sanitario, che continua a lavorare in prima linea in condizioni sempre più difficili, spesso esposto a minacce e attacchi.